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Le donne tengono gli ombrelli durante il convegno: polemica su Bonaccini

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

IL CASO

Le donne tengono gli ombrelli durante il convegno: polemica su Bonaccini

È successo a Sulmona. Lega e M5S attaccano, anche nel Pd c’è chi non ha gradito. La replica del governatore: «È stato un errore degli organizzatori ma chi critica vuole solo strumentalizzare »

Gli ombrelli aperti
BOLOGNA - Irrompe anche in Consiglio comunale l’immagine del governatore Stefano Bonaccini mentre parla sul palco protetto dal sole da alcune donne con l’ombrello aperto. Una foto che sta facendo in queste ore il giro del web. Centrodestra e M5s presentano un ordine del giorno di condanna, e mentre interviene la leghista Lucia Borgonzoni, il capogruppo M5s Massimo Bugani le apre l’ombrello sulla testa.

LA POLEMICA - Una mossa fatta anche qualche minuto prima durante l’intervento della 5 stelle Dora Palumbo. La presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, riprende Bugani in entrambe le occasioni e gli chiede di chiudere l’ombrello. «Non si può fare in aula», afferma. Pronta la replica di Borgonzoni. «Penso che un uomo possa tenere un ombrello in questo Consiglio- dice la leghista- visto che per molti sembra sia normale che lo facciano delle donne con il governatore di questa Regione». Borgonzoni attacca a testa bassa il Pd. «In questo Consiglio e in commissione spesso abbiamo parlato del ruolo della donna- ricorda- abbiamo discusso di declinare le parole al femminile per rispetto delle donne. E poi, su un’immagine a dir poco vergognosa, nessuno dice niente». La leghista affonda il colpo. «Si vede che da Boldrini in giù siamo pieni di tante femministe della domenica- attacca- oggi è lunedì per cui non sono interessate a intervenire. Penso però che d’ora in poi non debbano piu’ intervenire su questi argomenti».

IL M5S - «L’immagine del presidente Bonaccini che si fa sorreggere l’ombrello da una signora durante un convegno in Abruzzo è semplicemente vergognosa, oltre che un’offesa nei confronti di tutte le donne. Evidentemente questa è l’idea che lui ha della parità di genere. A questo punto ci aspettiamo delle pubbliche scuse, magari con uno dei suoi puntuali post su Facebook». Così la consigliera del Movimento 5 Stelle, in assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Silvia Piccinini, sulla foto che mostra i relatori - tutti uomini - di un convegno in Abruzzo, parlare sotto ombrelli tenuti da donne. Tra questi, il ministro Claudio de Vincenti, il presidente abruzzese, Luciano D’Alfonso, il ministro Claudio De Vincenti e, appunto, il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, Emilia-Romagna. «Se - ha aggiunto Piccinini - come temiamo, non dovessero arrivare, invitiamo tutte le donne che fanno parte della Giunta, così come la presidente della Commissione Pari Opportunità e la presidente dell’Assemblea Legislativa, a condannare questo comportamento a dir poco inaccettabile».

E IL PD - Il Pd in Consiglio comunale a Bologna stoppa la condanna all’immagine che ritrae il governatore Stefano Bonaccini protetto dal sole con l’ombrello da alcune ragazze, mentre interviene a un’iniziativa pubblica. L’ordine del giorno, presentato dalla Lega nord e sostenuto anche dalle altre forze di opposizione, è stato respinto in commissione, perché «parlare di urgenza ci sembra abbastanza improprio», spiega in aula il capogruppo Pd Claudio Mazzanti. Che poi passa all’attacco. «È ridicolo il pulpito da cui viene questo ordine del giorno. Devono stare attenti, perché parole come “celudorismo” o altre frasi vergognose sulle donne vengono soprattutto da un gruppo politico che in questi anni ci ha deliziato di robe dette contro le donne. Potremmo fare un elenco lungo». Dunque, afferma Mazzanti, «serenamente faremo questa discussione, ma senza avere lezioni da chi ha inventato frasi vergognose, oltraggiose e da querela contro le donne». Oltretutto, affonda il colpo il capogruppo Pd, «mi ha molto colpito il fatto di utilizzare un tema delle donne per attaccare altre donne. Questo é proprio il top», chiosa. L’episodio fa però arrabbiare la renziana Raffaella Santi Casali. «Sono una casalinga di mezza età scrive su Facebook la consigliera comunale Pd- faccio politica per caso, odio le quote rosa e non so usare il linguaggio di genere, perché ho fatto le scuole vecchie. Ma col piffero che da giovane avrei tenuto su l’ombrello. Adesso poi, che i freni inibitori sono allentati, sai l’ombrello...». La senatrice Pd Francesca Puglisi, invece, se la prende con Carroccio e 5 stelle. «Borgonzoni e Bugani hanno poco da ironizzare su Bonaccini- afferma Puglisi- viste le continue frasi sessiste del leader della Lega contro la presidente della Camera Laura Boldrini, il recente show con tanto di bambola gonfiabile sul palco e gli insulti dei deputati M5s contro le deputate Pd». Gli organizzatori del convegno di Sulmona, ammette Puglisi, «hanno fatto senz’altro una scelta poco opportuna, presi in contropiede dalla pioggia. Ma il presidente della nostra Regione non c’entra proprio nulla. A quanto pare, però, a Bologna Lega e M5s vanno a braccetto, facendo prove tecniche di alleanze». Gli strali comunque non sono tutti e solo per Bonaccini: Daniele Licheri, segretario di Sinistra italiana in Abruzzo, segnala che gli ombrelli proteggevano anche il ministro De Vincenti e il governatore dell’Abruzzo D’Alfonso. Si sono viste, dice, «immagini di regime. Il fatto che poi siano donne aggrava ulteriormente la cosa. Unica parità che si vede qui e l’atteggiamento di servilismo verso il potere. Dire che è sessista è un eufemismo».

LA REPLICA - «Certamente non è stata una scelta felice da parte degli organizzatori e quell’immagine parla da sola. Si ammetta quindi che è stato un errore: il ruolo delle donne è ben altro, è fondamentale in ogni campo della vita, e ciò non può mai essere messo in discussione». Così il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sulla polemica nata dalla foto di un convegno in Abruzzo che mostra i relatori - tutti uomini - parlare sotto ombrelli tenuti da donne. «Trovo però pretestuosi - ha aggiunto il presidente dell’Emili-Romagna - gli attacchi di alcune forze politiche al sottoscritto, che non ha avuto alcun ruolo nell’organizzazione dell’evento: penso di aver dimostrato alla guida della Regione Emilia-Romagna che è nella pratica quotidiana e nelle scelte concrete di governo che si misura il tasso di sensibilità sul tema dei diritti delle donne e sulla parità di genere». Bonaccini ha spiegato di esser rimasto alla tavola rotonda a Sulmona «soltanto poche decine di minuti, come hanno potuto vedere tutti i presenti, perché una volta intervenuto, tra i primi relatori, sono immediatamente ripartito per Modena, per poter essere sul posto, vicino agli organizzatori del concerto di Vasco Rossi, un evento di portata straordinaria. Quando è cominciata la tavola rotonda non c’era alcuna ragazza sul palco: sono salite poco dopo, quando ha cominciato a piovere». Il presidente dell’Emilia-Romagna ha poi ricordato che nella regione da lui guidata «c’è il più alto tasso d’occupazione femminile d’Italia, anche grazie ad un sistema di welfare che vede la più alta disponibilità di posti negli asili nidi e che continuiamo a rafforzare e allargare, per renderlo ancor più inclusivo. Prima Regione in Italia, abbiamo approvato il piano regionale contro le discriminazioni di genere, in attuazione della Legge regionale quadro sulla parità, e, per la prima volta, la Regione è guidata da una Giunta formata per il 50 per cento da donne: 5 assessore su 10 componenti. Se quindi qualcuno vuole attaccarmi su questi temi - ha concluso Bonaccini - dovrebbe almeno trovare argomenti un po’ più solidi».

Redazione online

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