Stampa

Il tenore sarà radames - Da Genova a Salisburgo, Meli: «Aida di Muti, spettacolo unico» | Liguria | Genova

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Francesco Meli, in una foto d’archivio: sarà Radames nell’Aida di Muti a Salisburgo

Genova - L’Aida diretta da Riccardo Muti che debutterà il 6 agosto a Salisburgo - ed è l’appuntamento più atteso del festival - sarà «uno spettacolo unico, che entrerà nella storia»: è pronto a scommetterci Francesco Meli, il tenore genovese, che interpreterà per la prima volta in carriera Radames in un cast che vede il debutto di Anna Netrebko nel ruolo principale.

A dargli ragione è il successo di botteghino: sette repliche sold out nonostante il prezzo dei biglietti arrivi a 450 euro.

«Vediamo dopo la prima, però - ha sottolineato Meli - questo è un pacchetto storico, con un grande cast, un grande direttore d’orchestra, forse l’unico, che torna dopo quarant’anni a dirigere Aida, un’opera che al Festival di Salisburgo manca dal 1980».

Altra novità di questa edizione è la regista di origine iraniana Shirin Neshat che firma la sua prima opera e che «è una donna di battaglia per i diritti delle donne. È un valore aggiunto - ha assicurato Meli - e anche questo rende unica e storica questa Aida».

Scordatevi elefanti, sfingi e piramidi: nell’Aida che debutterà al festival di Salisburgo il 6 agosto, diretta da Riccardo Muti, nulla di questo: soltanto due enormi scatole bianche. Eppure promette di essere un kolossal e anche qualcosa di più. Francesco Meli, non ha dubbi: «Uno spettacolo unico che entrerà nella storia, un’Aida dei record».

L’ultima volti di Muti sul podio, per dirigere un’Aida era alla Royal Opera House nel 1977 con Placido Domingo e Monserrat Caballè. Mai l’ha diretta a Firenze o alla Scala. E già questo è un evento. Poi sono 37 anni che il titolo manca da Salisburgo dopo la versione di Herbert von Karajan del 1980.

E c’è anche da considerare che a cantarla sarà un cast stellare. Questa Aida per Meli (che poi tornerà a lavorare nel Macbeth con Muti a Firenze e sarà Ernani alla Scala) è il debutto come Radames, ed è il debutto soprattutto per la diva Anna Netrebko nel ruolo principale in una squadra che include il baritono parmense Luca Salsi (altro fedelissimo di Muti che a Firenze sarà Macbeth), Roberto Tagliavini come re e Ekaterina Semenchuk nella parte di Amneris.

Meli ha usato anche una metafora calcistica: «Se hai in squadra Del Piero giochi meglio anche tu». Senza contare l’allenatore: «Con il maestro si fa un lavoro che è impossibile trovare con altri. Lui dice di essere l’ultimo ricercatore, cerca la motivazione per cui una partitura è scritta in un certo modo». E nel caso di Aida vuole mostrare che si tratta «di un’opera intima, di colori soffusi, un po’ scura. Oltre al trionfo e agli acutazzi - ha assicurato il tenore - c’è molto altro».

Quello che ha cercato di fare la registra iraniana Shirin Nashat è mostrare proprio il lato umano, il legame fra le due donne che si contendono Radames: Amneris, figlia del faraone, e la schiava Aida, che combatte per i propri diritti.

A rendere storico lo spettacolo contribuisce anche lei, artista visiva che ha esperienze anche nel cinema (incluso un Leone d’argento a Venezia) e per la prima volta si cimenta nell’opera. «È una donna di battaglia per i diritti delle donne. È un valore aggiunto - ha assicurato Meli - e anche questo rende unica e storica questa Aida».

La sua versione è lontanissima dall’Egitto dei faraoni ma non di quelle contro cui Muti si scaglia regolarmente perché snaturano l’opera. «Un conto è una regia supermodernissima come la nostra, che racconta una storia senza orpelli per far risaltare la musica, un conto è se si racconta un’altra storia. Se fai come noi ripulisci, non cambi niente. Non c’è battaglia fra la musica e la regia».

Dopo questo spettacolo storico, Meli ha un’agenda fitta di appuntamenti che lo porteranno a Madrid, Venezia, Londra, ma anche un sogno nel cassetto. «Il sogno di tutti i tenori è fare Otello, magari - ha concluso - avrò la fortuna di farlo con il maestro Muti, con cui ho già fatto tante cose di Verdi». A partire da questo debutto come Radames.

© Riproduzione riservata

Ti è piaciuto questo articolo?

Iscriviti alla Newsletter

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna