Stampa

L’India vieta il divorzio istantaneo musulmano

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

L’India vieta il divorzio istantaneo musulmano | Le persone e la dignità

desktop

includes2013/SSI/notification/global.json

/includes2013/SSI/utility/ajax_ssi_loader.shtml

<?php // }else{ ??>
Alcune donne musulmane manifestano a favore del divorzio istantaneo che è una prerogativa ...
Donne |

In India agli uomini non basterà più pronunciare tre volte la parola Talaq (io ti ripudio) per essere divorziati. La Corte Suprema indiana ha bandito la pratica di divorzio musulmano c sostenendo che essa è illegale e contraria ai principi dell’Islam. Il verdetto raggiunto a maggioranza (tre giudici contro due) dopo tre mesi di discussione ha messo fine ad una discussione che si protraeva in India da molti mesi ed è considerato una vittoria delle associazioni per i diritti delle donne. Per la corte la pratica è “arbitraria, incostituzionale e contro i principi dell’Islam”.

A presentare l’istanza alla Corte Suprema erano state sette donne e due ong.

“Le musulmane hanno sofferto per 70 anni – ha detto alla stampa Zakia Soman della Bharatiya Muslim Mahila Andolan, una delle organizzazioni autrici del ricorso -, questo è un giorno storico per noi ma non finisce qui. Un grazie anche alle indiane che ci hanno appoggiato nonostante fossero di un’altra religione”.

Il “Triplo Talaq” è un sistema di divorzio che è prerogativa unica degli uomini ed utilizzato in molti Paesi islamici ma la pratica non è contenuta nel corano che parla chiaramente di un periodo di riflessione di tre mesi. Negli ultimi anni ci sono stati casi di donne “ripudiate” via sms, WhatsApp, Skype o sms.  In India non esiste una legge che regoli il divorzio e il matrimonio allo stesso modo per tutti i cittadini. Così i 170 milioni di musulmani seguono il loro codice personale che prevede anche il divorzio istantaneo.

blog_lepersoneeladignita_WP-7-30699

aside shadow

E’ un blog sui diritti umani che nasce dalla collaborazione tra Amnesty International e il Corriere della Sera. Il nostro obiettivo comune è tenere lo sguardo fermo su quello che succede nel mondo, tra grandi crisi internazionali e fatti quotidiani nelle nostre città. Dalla libertà d’espressione al rischio di genocidi in luoghi dimenticati, dal traffico illegale d’armi alle violenze domestiche. Raccontando le storie di attivismo, coraggio e resistenza. Perché la candela accesa da Peter Benenson 50 anni fa resti un piccolo faro per chi naviga e combatte le ingiustizie.

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna