il 15 settembre il convegno a Firenze » La Gazzetta di Lucca
Cronaca
lunedì, 11 settembre 2017, 18:40
di Giulia Zamponi
“Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”. Questa è una delle più celebri frasi di Oriana Fallaci, che l’hanno resa la scrittrice e giornalista indimenticabile che ricordiamo.
Il 15 settembre ricorreranno 11 anni dalla sua scomparsa e in tale data verrà organizzato, come ogni anno, il Memorial Oriana Fallaci, giunto alla sua undicesima edizione, che si svolgerà in una giornata completamente dedicata a lei, nella sua città natale, Firenze. L’evento è stato ideato, promosso e organizzato da Armando Manocchia, presidente dell’Associazione “Una Via Per Oriana Fallaci” e ideatore del sito web “Thank you Oriana”, che per la prima volta in undici edizioni, non sarà il moderatore del convegno.
“Il primo anno che ho organizzato il convegno, nel 2007 erano presenti circa 200 persone e l’evento andò in onda persino al Tg1 - racconta Armando Manocchia, entusiasta - Ma negli anni ha perso visibilità, e nessuno ne ha più parlato sui giornali, per dare rilevanza ad un evento così unico. Ha avuto alti e bassi, contando solo una ventina di persone un anno”.
L’assenza di Oriana è tutt’oggi molto sentita nella scena culturale e giornalistica attuale internazionale, ed è fondamentale tenere vivo il suo ricordo. Alla luce del difficile periodo storico che stiamo vivendo, le sue parole e le sue profezie non risultano altro che vere, anche se sono state dette decenni fa. Parole scritte molto tempo fa che sembrano invece state scritte solamente ieri, perché ritraggono perfettamente la nostra attualità.
“La decisione di dare vita al Memorial è iniziata a maturare il giorno stesso della sua morte, il 15 settembre 2006 - spiega il promotore dell’evento -: in quella triste occasione, i telegiornali di tutte le reti, gli speciali del pomeriggio, della sera e della notte hanno dedicato ad Oriana fiumi di parole e di commenti, ricostruendone la vita, l’opera, il pensiero e cosa rappresentasse nella storia del giornalismo italiano”. E negli anni, Manocchia ha dedicato tempo ed impegno a ricordare e celebrare Oriana.
L’evento si aprirà alle ore 15 con un omaggio ad Oriana nella consueta visita al “Cimitero Evangelico degli Allori”, il celebre luogo dove la giornalista è stata tumulata nel 2006. Oltre a lei, sono stati lì sepolti alcuni membri della sua famiglia e proprio lì si trova un cippo commemorativo del suo compagno, Alekos Panagulis.
Alle 16 la giornata continua con la visita alla Biblioteca Oriana Fallaci situata in Piazza dell’Unità d’Italia, dove è presente il Fondo documentario, costituito da materiale librario, archivistico e oggetti appartenuti alla scrittrice. È stato possibile acquistare il fondo da parte del Consiglio Regionale della Toscana, grazie alla donazione fatta da Edoardo Perazzi, nipote ed erede universale.
Alle ore 18 l’evento clou dell’intera manifestazione: il convegno in ricordo di Oriana al Grand Hotel Baglioni quest’anno dal titolo “Io sto con Oriana. Io sto con la Ragione!”. Modera il dibattito Aldo Grandi, direttore (ir)responsabile de La Gazzetta di Lucca che, insieme alle sue consorelle di Viareggio, Serchio, Massa e Carrara e Pistoia sarà quindi presente all’evento. Interverranno al convegno Souad Sbai, Padre Madros, Generazione Identitaria. A seguire, l’apericena sulla Terrazza Brunelleschi dell’hotel e infine, alle ore 21 lo spettacolo “Politica in musica” del cantautore Giuseppe Povia. Conosciuto in tutta Italia dal 2003 quando partecipò fuori concorso al Festival di Sanremo con la canzone “I bambini fanno ooh…”, Povia si è sempre interessato ai temi attuali più delicati e più discussi. Dall’omofobia all’anoressia, dall’educazione dei ragazzi alla povertà. E per questa grande occasione, ha preparato dei testi in musica, ovvero farà politica nel modo in cui si esprime meglio, cantando.
Per quanto riguarda invece gli ospiti al convegno, si tratta di due nomi prestigiosi e di un’associazione che, attraverso manifestazioni e azioni dimostrative, si impegna ogni giorno per sensibilizzare la popolazione sulle tematiche più importanti del nostro paese.
Souad Sbai è una giornalista e politica nata in Marocco, ma cittadina italiana dal 1981. Laureata in lettere con una tesi sul diritto islamico presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha poi conseguito il dottorato di ricerca in alta formazione europea e del Mediterraneo con la tesi “Diritti delle donne e associazionismo femminile nei Paesi del Maghreb” presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Negli anni ha tenuto corsi e master sui temi dei diritti delle donne, dell’immigrazione ed integrazione. È membro di Italian Diplomatic Academy, ente di formazione italiano accreditato come NGO affiliata al Dipartimento di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. Dal 2017 è Vice Presidente dell’Istituto Armando Curcio e docente della cattedra di Diritto dei Paesi Islamici. In questi anni si è interessata e occupata della condizione delle donne arabe nel contesto dell’immigrazione in Italia, denunciando casi di soprusi ai loro danni. Fa parte dell’Associazione delle Comunità Marocchine di Donne in Italia e si è sempre schierata contro il radicalismo e il fondamentalismo islamico.
Padre Peter Madros è nato a Gerusalemme, è teologo e professore, ma anche sacerdote a Beit Zahur, un sobborgo di Betlemme. Si è laureato in teologia biblica a Roma e in scienze bibliche davanti alla Pontificia Commissione Biblica e al Cardinale Josef Ratzinger. Parla sedici lingue e insegna islamologia in vari seminari teologici. È vice presidente del Consiglio Catechetico Cattolico per il Medio Oriente. Per tanti anni è stato direttore della scuola dei Freres a Betlemme, oggi è al Patriarcato Latino di Gerusalemme. Si è dedicato molto a fare ricerche sull’Islam , ma ha anche combattuto la decimazione dei cristiani a Betlemme, e denunciato le ingiustizie che la comunità cristiana della Palestina subisce ogni giorno, come la confisca delle terre, l’accesso limitato alle autorizzazioni per viaggiare e sporadici atti di violenza.
Generazione Identitaria è un movimento pacifico, apartitico indipendente nato nel 2012 per opera di cinque giovani identitari italiani animati dall’amore verso la propria terra e dalla determinazione a salvarne, con l’azione militante, il suo popolo, la sua cultura, il suo ambiente e la sua sovranità politica. Ha come obiettivo la sensibilizzazione dei popoli verso le varie culture: crede fermamente nel patriottismo come valore di base condiviso e solo chi lo possiede dovrebbe ricoprire cariche pubbliche per proteggere e servire il popolo. Il movimento vuole difendere l’identità etnica e culturale dei popoli, identità che si può ricondurre al concetto di Europa opponendosi a tutto ciò che potrebbe attentare alla sua integrità.
Particolare attenzione nel memorial di quest’anno alla lotta che ha combattuto Oriana contro il fanatismo e l’estremismo religioso, contro il propagarsi della cultura islamica nell’Occidente. Celebre la frase con cui termina il suo libro La forza dellaragione: “Stavolta non mi appello alla rabbia, all’orgoglio, alla passione. Mi appello alla Ragione. Bisogna ritrovare la Forza della Ragione”.
“Il Memorial è dedicato alla vita della giornalista e dello ‘scrittore’, vita ripercorsa attraverso le tappe fondamentali - conclude Manocchia - : la nascita nella Firenze mussoliniana, il secondo conflitto mondiale, l’ingresso nel mondo del giornalismo, l’approdo alla letteratura, il trasferimento a New York, la battaglia contro l’islamizzazione dell’Occidente, il ritorno in Italia per morire nella sua Firenze, e i numerosi riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. Ringrazierò per sempre Oriana per avermi aperto gli occhi sul problema della tolleranza e dell’immigrazione”.
Iscrizione obbligatoria al convegno telefonando al 339/8704071
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