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Il personaggio: Jacinda Ardern, la mamma-premier neozelandese, eroina femminista (quasi) per caso - Photogallery

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

La gravidanza della Premier fa discutere un paese e lei risponde: Lavoro e maternità? Si può fare ma a condizione che...

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01 febbraio 2018

Jacinda Ardern, 37 anni, è passata in meno di un anno dalla guida del gruppo parlamentare alla leadership del Labour neozelandese, poche settimane prima delle elezioni che l'hanno vista sconfiggere il National party e conquistare la poltrona di Primo ministro. Durante tutta la campagna elettorale la possibilità che Ardern si trovasse ad affrontare una gravidanza nel corso del mandato è stato un argomento molto dibattuto. In tv, diverse volte l'hanno incalzata chiedendole quali fossero i suoi piani riguardo all'avere dei figli e Ardern ha risposto non senza una vena polemica che, sebbene fosse contenta di parlare pubblicamente dei suoi progetti di maternità, si trattava comunque di un tipo di domanda inaccettabile per qualsiasi donna in un luogo di lavoro, o candidata a un impiego.

La sua ascesa politica come "delfino" dell'ex leader Labour, Andrew Little, è stata oggetto di commenti, manifesti e vignette di stampo più o meno esplicitamente sessista come quella che la disegnava in costume e tacchi alti, la "bella comunista" in carriera. Ardern tuttavia, in una intervista al Guardian, ricorda la campagna del 2005, quella che portò Helen Clark alla guida del paese, seconda donna a raggiungere la posizione. "All'epoca gli insulti erano orribili e dunque, come dire, vedo i progressi, ma non prendo queste cose alla leggera appunto perché so attraverso quali prove siamo dovuti passare per arrivare dove siamo." E ora, quasi per caso, Jacinda Ardern si trova a portare la fiaccola dei diritti delle donne in Nuova Zelanda, simbolo di uguaglianza di diritti e di pari opportunità: "Mi ci è voluto un po' per rendermene conto."

Il 19 gennaio scorso l'annuncio della gravidanza e di come aveva deciso di bilanciare e far coesistere le responsabilità di governo con la maternità. Ardern e il compagno Clarke Gayford che si accinge con trepidazione a fare "l'uomo di casa", cioè a prendersi cura in prima persona del nascituro, avevano scoperto di essere in attesa lo scorso ottobre, due settimane prima del giuramento da presidente. "E' stato uno shock", ha detto la premier, perché "ci avevano detto che sarebbe stato difficile concepire dei figli senza un trattamento di fertilità." Il bambino, che è il loro primogenito, nascerà a giugno e Ardern prevede a quel punto di prendersi un'aspettativa di sei settimane durante le quali sarà sostituita dal suo vice Winston Peters. Una pianificazione dell'ufficio che è stata accuratamente fatta in previsione dell'evento.

Quando mi sono chiesta come avrebbe reagito l'opinione pubblica alla notizia, ha raccontato Ardern, ho pensato che probabilmente avrebbero volute certezze e il miglior modo in cui potevo dargliele è fare un piano dettagliato ed è quello che ho fatto. Anche perchè, aggiunge: "Il messaggio che deve arrivare da me in questo momento è che io posso farlo [fare la mamma e guidare la nazione, ndr]. E non voglio lasciare alcun margine di dubbio su questo."

Perché in fondo, continua Ardern, sentita anche da Associated Press in una intervista i cui temi spaziano dalla 'de-escalation' con la Nord Corea ai rapporti con il vicino colosso cinese al bilancio dei suoi primi 100 giorni di mandato, "io sto solo facendo quello che migliaia di donne fanno ogni giorno, solo in un modo molto pubblico."

"Tuttavia non voglio alimentare l'idea che sarà facile e che per le donne sia facile far tutto." Ardern riceverà molto aiuto sia per il lavoro politico - alcuni parlamentari esperti porteranno avanti in sua assenza i dossier più delicati - sia a casa dove il suo compagno si prenderà cura in prima persona del bambino. "Insomma non credo che le donne debbano sentire il peso delle aspettative," conclude, "quello che che dovremmo aspettarci è invece che chi ci sta intorno sia più capace e voglioso di condividere il peso e le responsabilità."

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