una vita per i diritti, la sfida per una sinistra di governo
Ilaria Morigi, 44 anni, avvocata, è candidata per Liberi e Uguali nel collegio uninominale di Ravenna alla Camera. Sfiderà dunque Alberto Pagani candidato di PD e alleati, Samantha Gardin candidata di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, e David Zanforlini candidato del Movimento 5 Stelle. La sua candidatura è "naturale" dice Morigi, parte di un "percorso personale di impegno per i diritti e i valori della sinistra".
Fino alla candidatura, Ilaria Morigi è stata coordinatrice di Sinistra per Ravenna, il movimento nato in occasione delle elezioni amministrative del 2016, per gettare un ponte e tenere aperta una strada fra sinistra e PD, nel momento in cui Sinistra in Comune rompeva ogni alleanza con i Democratici. Sinistra per Ravenna - che ha raccolto in questi anni un pezzo di sinistra dialogante - è ancora in giunta con il PD a Ravenna (come del resto Articolo 1 MDP), e ha anche un Assessorato importante, retto da Valentina Morigi. La scelta di Ilaria Morigi è comunque personale e non impegna tutta la lista, perciò lei si è dimessa, dopo avere accettato questa nuova sfida e la candidatura per Liberi e Uguali.
L’INTERVISTA
Avvocato, avvocata o avvocatessa?
“Avvocata. È un sostantivo declinato al femminile, come è giusto nel mio caso. C’è scritto così anche sul mio biglietto da visita.”
La sua è una vita per la legge e per i diritti. Per professione e per vocazione.
“Più per indole, cioè per vocazione. Poi, incidentalmente, il diritto è diventata anche la mia professione. Ma credo mi sarei occupata e battuta per i diritti anche se avessi fatto un altro mestiere.”
Diritti del lavoro. Diritti delle donne. Diritti civili. Diritti dei migranti.
“No. Non mi sono occupata direttamente di migranti. L’equivoco può nascere perché sono volontaria presso lo Sportello Avvocato di Strada. Ci occupiano di tanti casi e io nello specifico mi occupo di diritto di famiglia, di diritti delle donne, di diritti di successione. Ma non dei migranti.”
Per quali diritti è in campo in questa sfida elettorale con Liberi e Uguali?
“Per la dignità del lavoro, prima di tutto. Perché il Jobs Act ha peggiorato la situazione e va abrogato. Perché va reintrodotto l’articolo 18 per tutelare i lavoratori e non lasciarli soli e indifesi di fronte ai datori di lavori. E perché bisogna garantire il lavoro buono e combattere ogni forma di precariato.”
E poi i diritti delle donne, naturalmente.
“Certo. La parità di genere, anche retributiva. E i piani antiviolenza, con un progetto presentato dal movimento Non una di meno che ha spunti importanti, da recepire.”
Parliamo di immigrazione e dei fatti di Macerata. Con quei fatti abbiamo registrato un salto di qualità. Sia per la vicenda in sé – vale a dire Luca Traini che spara sui neri, solo perché hanno la pelle nera, inneggiando al fascismo – sia per l’emozione e le reazioni che ha scatenato. E non manca il rischio che tutto venga strumentalizzato a fini politici, per alimentare paure e nuova violenza...
“È già strumentalizzato tutto dalla destra. Perché Salvini addita come colpevoli di questa situazione quanti si adoperano per una politica dell’immigrazione seria e responsabile, bollandoli come buonisti.”
Quindi, secondo lei, siamo di fronte a una sorta di rovesciamento della realtà: la colpa non è di chi spara ma di chi cerca di accogliere e integrare?
“Certo. Perché una politica dell’accoglienza è necessaria. L’immigrazione è un fenomeno epocale che non si ferma con le parole roboanti né criminalizzando i migranti. Piuttosto bisogna lavorare sodo per accogliere, assistere e integrare in maniera seria e responsabile.”
La destra dice che è in atto un’invasione e che questa immigrazione non è più sostenibile.
“Non è così. Non c’è alcuna invasione. Solo chi non conosce la realtà dei numeri e dei fatti la può definire tale.”
Però la politica dell’immigrazione non è governata al meglio. Un problema di gestione dei programmi di assistenza e accoglienza c'è, lo vedono tutti. E sta scatenando una sorta di guerra fra poveri… Non le pare ci siano molte falle e cose da mettere a posto?
“Certamente sì. Basterebbbe che tutti i comuni adottassero il modello SPRAR per i richiedenti asilo e protezione, che adottiamo noi a Ravenna, e non ci sarebbe tutta questa pressione sui territori e sui cittadini. Ma molti comuni si sottraggono ai loro doveri. Per cui ci sono comuni che si devono sobbarcare quote di immigrati anche per chi non lo vuole fare.”
Secondo lei, in questo modo si creano squilibri e anche tensioni sociali.
“Purtroppo è così.”
Sui fatti di Macerata, qual è il suo giudizio. Il femminicidio di Pamela è un orrendo fatto di cronaca, che va condannato senza se e senza ma, come tutti i femminicidi. Comunque è un fatto di cronaca. Poi c’è il gesto di Luca Traini che spara ai neri…
“Ha già puntualizzato lei che il primo episodio è un odioso femminicidio, e troppo spesso siamo chiamati a commentare questi fatti in cui gli uomini uccidono le donne. E su questo stiamo facendo da tempo una battaglia contro la violenza di genere. L’altro fatto, quello di Traini, invece è un atto di violenza ideologica, che nessun femminicidio può giustificare. È un attentato terroristico di stampo fascista. Le cose vanno chiamate con il loro nome. Per me, null’altro da dire.”
Fra voi di Liberi e Uguali e il PD ci sono state valutazioni diverse anche in questa occasione. Voi avete partecipato alla manifestazione antifascita mentre il sindaco PD di Macerata prima l’aveva disdetta, poi l’ha consentita ma ha chiuso la città… e il PD nazionale non ha voluto aderire.
“Il Sindaco ha commesso un grosso sbaglio. Il Sindaco di Macerata doveva guidare il corteo antifascista e pacifico con il gonfalone del Comune, non fare quello che ha fatto, magari in buona fede o per ingenuità.”
Pensa sia giusto impedire a formazioni dichiaratamente ispirate al fascismo di presentarsi alle elezioni, come succede il 4 marzo?
“Sì. Non dovrebbero avere alcuna agibilità politica. Lo dice la nostra Costituzione.”
Ma perché si è giunti a crescenti fenomeni di squadrismo e con un Luca Traini che inneggia al fascismo, tiene il Mein Kampf sul comodino ed esce di casa sparando ai neri?
“Perché si è troppo a lungo sottovalutato il fenomeno. Quasi a dire: sono ragazzate. Invece ora ci stiamo accorgendo che la situazione è diventata pericolosa.”
Come si fa la battaglia antifascista, secondo lei?
“Battaglia culturale e delle idee a partire dalle scuole, per insegnare i valori democratici e di libertà, per studiare i fenomeni storici del fascismo e del nazismo con tutti i loro orrori. Questo è il primo vaccino. E poi con la repressione quando è necessario.”
Signora Morigi, una vita con il diritto e per i diritti. E una vita a sinistra...
“Sempre a sinistra.”
Ma perché Liberi e Uguali?
“È stata una scelta naturale per me. Una volta tramontata l’ipotesi Pisapia che puntava all’alleanza fra sinistra e PD, per me è stato inevitabile scegliere Liberi e Uguali, cioè scegliere di stare a sinistra, di tenere aperta la strada per una nuova sinistra di governo e per un nuovo centrosinistra. Quello che Renzi non ha voluto fare.”
Il voto utile, cos'è per Ilaria Morigi?
“Il voto utile è quello per Liberi e Uguali. Punto. Il PD non può invocare il voto utile, dopo che per anni ha fatto politiche e scelte moderate che hanno mortificato il sindacato, i lavoratori, gli uomini e le donne di sinistra. Io sento tante persone che mi dicono: io non sono cambiato, sono loro che sono cambiati e non li voto più. Con il rischio poi che molte di queste persone smettano di votare del tutto. Noi quelli li vogliamo recuperare, rimotivare.”
Insomma, il PD non è più un partito di sinistra secondo lei?
“Sì. Come ha detto bene il mio amico Guido Pasi recentemente, il PD è un partito di centro che guarda a destra. Anzi, talmente a destra che ormai rischia di prendersi il torcicollo.”
Liberi e Uguali sarebbe quindi il tentativo di rifare la casa della sinistra?
“Sì. Quella che manca. Perché milioni di italiani di sinistra non si sentono più rappresentati dal PD.”
Ma l'alleanza con il PD a Ravenna non è in contraddizione con tutto ciò?
“Il progetto di Sinistra per Ravenna resta valido; non c’è contraddizione fra la nostra scelta per Liberi e Uguali alle elezioni del 4 marzo e la nostra presenza a fianco del PD nella Giunta Michele de Pascale, che sta facendo un buon lavoro, secondo il programma che abbiamo scritto insieme. Noi valutiamo nel merito dei programmi. A livello nazionale siamo alternativi a questo PD. A livello locale no.”
Dopo il 4 marzo che succederà?
“Se avremo parecchi voti potremo farli contare per andare a un confronto serrato sui programmi. Per noi non esistono larghe intese o compromessi di bassa lega. Il nostro obiettivo è essere forza di governo di sinistra. E quindi ci confronteremo su questa prospettiva. Per questo il voto utile è quello a Liberi e Uguali. Più forza a noi. Più forza alle idee e alle proposte di sinistra.”
Molti dicono che Liberi e Uguali in fondo è solo una vendetta per far perdere Renzi…
“No. Non spenderei mai così tante energie per una misera vendetta. No. Questo è il progetto per un nuova forza di sinistra. Liberi e Uguali è l’unica strada possibile per dare spazio e peso a una sinistra di governo e per garantire la costruzione di un nuovo centrosinistra in cui ci sia anche la sinistra. Con Renzi e con il PD di Renzi non è stato possibile: al centrosinistra di cui parla Renzi manca proprio la sinistra. Per cui davvero Liberi e Uguali è l’unica scelta possibile per tenere aperta la strada di una sinistra rappresentata in Parlamento. E per portarla al governo"
Cosa c’è di femminile e di femminista dentro Liberi e Uguali?
“Di femminile ci sono tante donne come me che credono in questo progetto. Di femminista ci sono i programmi per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. Di femminile e femminista ci sono le candidate di Liberi e Uguali che in Emilia Romagna sono più degli uomini.”
A cura di P. G. C.