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Biografie di donne famose ovvero LE donne che hanno scritto la storia

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Determinate e anticonformiste tanto da non essere capite nella loro epoca, ecco 10 signore che hanno saputo cambiare le regole. E a cui ora un libro rende omaggio.

di Enrica Caretta - 16 Febbraio 2018 - 12:42

Conoscete queste donne? Sono quelle che ce l'hanno fatta prima delle altre. Testarde, intuitive, irriverenti, hanno cambiato le regole della loro epoca e anticipato la Storia. E ora finalmente il libroBygone Badass Broads (Abrams) le racconta.

Regina ARAWELO Somalia, XV° secolo d.C. eroina della parità di genere (foto di apertura)

Per infastidire gli uomini incapaci di apprezzarle, indisse il primo Sciopero delle Donne. Durante il regno di Arawelo furono in molte ai posti di comando, mentre i compagni pensavano alla casa. Figlia di un re brutale senza eredi maschi, alla sua morte liquidò le sorelle e impose il matriarcato. Si dice avesse ordinato che gli stupratori fossero appesi per i testicoli, e con lei la Somalia fu pacifica e prospera. Pare sia stato un uomo a ucciderla. Per indicare una donna libera però, nel Paese si usa ancora una variante del suo nome.

 

 

 

Imperatrice XI LING SHI Cina, XXVIII sec a.C. prima produttrice di seta

Era l’ora del tè in giardino, quando il bozzolo di un baco le cadde nella tazza. Xi Ling Shi, moglie teenager dell’imperatore Giallo, non fece una grinza, ma notò che da quel bozzolo usciva un filo resistente e lucido. Era nata la seta. La giovane imperatrice intuì le potenzialità della faccenda, non si liberò dei bruchi, che nutrì con le foglie dei suoi gelsi, inventò un telaio speciale e diventò la prima sericoltrice della storia. Cioè, per tutti una dea. E una benedizione per la Cina.

 

 

Emily WARREN ROEBLING Usa, 1843-1903 mente (e cuore) del ponte di Brooklyn

Cose che capitano quando due nerd si innamorano e lui è ingegnere e figlio dell’uomo che sta costruendo il ponte di Brooklyn: la luna di miele si passa guancia a guancia, a studiare... Così Emily Warren conquistò un posto nel cantiere, e quando il marito - Washington Roebling - si ammalò gravemente, l’ingegnere capo fu lei, facendo del ponte il monumento delle sue capacità e della devozione al suo amore. Poi, sorpresa: a 51 anni divenne una delle prime donne avvocato di New York.

 

 

Edith GARRUD Inghilterra, 1872-1971 trainer di jujitsu per suffragette energiche

Si può lottare per i diritti delle donne, e poi non riuscire a tenere testa a un poliziotto due volte la tua stazza? Edith Garrud decise che no, non si poteva. Un metro e 50 di altezza, ma grintosa, la prima occidentale esperta in arti marziali aprì una palestra di jujitsu per suffragette e formò in segreto una squadra femminile di bodyguard. Sopiti i conflitti di genere, anche i poliziotti finironoa scuola da lei. Che intanto si era data al cinema.

 

Fanny BLANKERS KOEN Olanda, 1918 -2004 la più veloce mamma dello sport  Qualcuno si era anche preso la briga di mandarle una lettera per dirglielo. Che una donna di 30 anni con figli, alle Olimpiadi, e per di più in pantaloncini, era scandalosa. Fanny invece, che per via della guerra non disputò i Giochi di Tokyo cancellati nel 1940, si rifece a Londra nel ’48 e portò a casa quattro ori: nei 100 e 200 metri piani, negli 80 a ostacoli e nella staffetta. La prima nella storia. Una “mamma volante” che aveva smentito i pregiudizi di genere dello sport. Nel 1999 fu dichiarata Atleta Femminile del Secolo.

 

 

Sayyida Al-HURRA Marocco, 1485-1561 regina dei pirati Non era cosa da tutte tenere testa a
un manipolo di corsari. Ma Sayyida, che da profuga era diventata regina, sapeva come tenere a bada gli squali. E in più aveva un sogno: impadronirsi del Mediterraneo per farla pagare agli spagnoli, che avevano cacciato i musulmani 
e lei dalla sua Granada. Fuggita in Marocco, sposò il governatore di Tétouan. Dopo 
la sua morte, ottenuto il potere, incominciò 
a razziare i mari alleata con il pirata Barbarossa. Non si sa se abbia mai navigato, ma volle che per trattare il riscatto dei prigionieri i cristiani se la vedessero con lei. Risposata col sultano del Marocco, tenne per sé Tétouan, e col denaro dei bottini
 si dedicò a farla fiorire.

 

Mary ANNING Inghilterra, 1799-1847 star della paleontologia

A 12 anni era già un faro. Avendo avuto la fortuna di vivere in un villaggio del Dorset zeppo di fossili marini, aveva scoperto uno scheletro di plesiosauro da far gola al British Museum. Un altro paio di colpi simili ne fecero una star mondiale. Ma l’ambiente della ricerca non era un posto per donne e Mary, il cui lavoro rivoluzionò la paleontologia, non fece carriera. Nel 2010 la Royal Society l’ha inclusa tra le 10 inglesi più influenti nella storia della scienza.

 

 

Sarah BREEDLOVE Usa, 1867-1919 prima business woman americana

Se nella vita hai guai da vendere, non puoi ritrovarti tutte le mattine anche con una manciata di capelli nel pettine. Sarah Breedlove era madre single, nera e povera, ma a sé ci teneva. Fu la sua fortuna. A bottega dal fratello barbiere si mise a studiare il problema. Pochi anni dopo aveva una linea di prodotti per capelli per donne di colore. Cominciò col porta a porta, poi esportò i cosmetici, e a 36 anni si ritrovò milionaria. La sua Madame C.J. Walker Manufacturing Company l’ha resa la prima afro-americana imprenditrice di successo. Oltre che un sostegno per la comunità black, di cui fu combattiva attivista.

 

 

Julie D’AUBIGNY Francia, 1673-1707 spadaccina, crossdresser, performer

Il suo vero fascino stava nella pessima reputazione. Sfidava gli uomini a duello (il padre le aveva insegnato a cavalcare, cacciare e tirare di spada) e vinceva. Voleva un amante, e se lo prendeva. A Julie d’Aubigny non piaceva avere una sola scelta. E si concesse il lusso di gabbare il mondo e spezzare i cuori facendo crossdressing e ostentando passioni bisex. La sera cantava all’Opera. Sulle scene era La Maupin. Mostrò a tutti che libertà e coraggio erano anche cose da donne. E la castità un optional.

 

 

Azucena VILLAFLOR Argentina, 1924-1977 leader della lotta per i desaparecidos

Le Madri di Plaza de Mayo sono nate con lei. Un figlio sequestrato dal regime, Azucena convinse le altre a protestare in piazza. Era l’aprile 1977 e da allora si trovarono ogni giovedì, finché il mondo le notò. Quando pubblicarono i nomi dei loro cari scomparsi, Azucena fu rapita, torturata, e i suoi resti furono dispersi in mare. Ma le Madres non hanno mai smesso di marciare e chiedere giustizia.

 

 

Bygone Badass Broads (Abrams) è il libro da cui sono tratte storie e immagini di questo servizio e in cui Mackenzi Lee, che lo ha scritto, ha raccolto i suoi tweet sulle donne dimenticate dalla storia (@themackenzilee).

Le illustrazioni del libro e di questo servizio sono di Petra Eriksson

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scritto da Enrica Caretta
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