Beyoncé: perché è un'icona femminista
Quando Beyoncé ha iniziato la sua carriera, aveva solo 16 anni ed era a capo delle Destiny's Child, di cui hanno fatto parte anche Kelly Rowland e Michelle Williams. Erano i primi anni Duemila (anche se il gruppo si è formato nel '97) e le ragazze avevano subito il fascino del movimento Girl Power, reso celebre dalle Spice Girls che ne sono state le pioniere.
Quasi un'insurrezione femminile di chi ha voluto rivendicare i propri diritti all'interno della società. È esattamente in questo contesto che si è formata Beyoncé. Al contrario delle sue colleghe, la reginetta del pop non ha avuto le stesse difficoltà cui altre hanno dovuto far fronte a causa della sua etnia. Secondo il padre ed ex manager di Beyoncé, Matthew Knowles - che ha rilasciato di recente una intervista alla BBC - sua figlia è diventata famosa e non ha dovuto lottare nell'industria della musica perché ha la pelle più chiara. Secondo lui, infatti:
Quando si parla di donne nere, quali sono le persone di cui sentiamo maggiormente la loro musica su una radio pop? Mariah Carey, Rihanna, Nicki Minaj, le mie figlie (Beyoncé e Solange), e tutte queste cosa hanno in comune? Hanno il colore della pelle di un tono più chiaro. Pensate che sia un caso?
Il femminismo dell'album Lemonade
Dalla naufraga di Survivor alla donna combattiva che incita le altre a farsi rispettare, come in Run The World (Girls): è questa l'evoluzione che ha avuto Beyoncé negli anni. Le sue canzoni sono un chiaro omaggio alle donne e alla femminilità. L'esempio più calzante è rappresentato dal sesto album in studio, Lemonade (pubblicato nel 2016). Il disco, infatti, è un'opera sul femminismo che non trascura le donne di colore. Fra i brani più importanti c'è Freedom, realizzato per la Giornata Internazionale dei diritti delle bambine (nato su iniziativa dell'Onu, ricorre l'11 ottobre di ogni anno).
Lemonade, però, non è solo il sesto album della cantante, ma anche un lungometraggio dedicato alla lotta per la parità di razza e di genere. In 56 minuti mescola musica, documentari ed elementi sperimentali. Un album visivo che si apre con una dichiarazione dell'attivista e vero leader nella lotta per gli afroamericani, Malcom X:
La persona più disprezzata in America è la donna nera.
Con Lemonade, perciò, Beyoncé ha voluto rivendicare i diritti delle donne nere. Un album visuale che è stato realizzato da una donna con la pelle non troppo scura (giusto per riprendere le parole del padre Matthew). Un lavoro con il quale la cantante ha voluto riportare la speranza fra le giovani, e che sia di insegnamento a sua figlia Blue Ivy.
Le iniziative dedicate alle donne
Beyoncé ha scelto di schierarsi apertamente a favore delle donne. L'occasione giusta è arrivata nel 2017, quando la cantante ha supportato la Marcia delle donne in occasione dell'insediamento alla Casa Bianca del presidente Donald Trump. Con un post su Facebook la reginetta del pop ha scritto:
Facciamo sentire le nostre voci. Siamo madri, artiste e attiviste.
Parole che hanno subito avuto l'effetto sperato, e che hanno incoraggiato le altre nel farsi rispettare in un contesto, quello dell'America di Trump, in cui sono stati alzati fin troppi muri sui migranti e le donne.
Penso di essere una femminista, in un certo senso. Non è qualcosa che ho deciso consapevolmente. Credo nel valore dell'amicizia e non voglio mai tradirlo perché amo essere donna ed essere amica di altre donne.