'10 stagioni di Handmaid's Tale sono eccessive'
L’autrice e poetessa canadese, Margaret Atwood, è da tanto tempo una voce a sostegno dei diritti delle donne, ed è stata parte del gruppo di donne che nei mesi passati ha condiviso storie di abusi e molestie sessuali. Ora la scrittrice de Il racconto dell’ancella cerca di capire cosa succederà dopo quest’ondata rivelazioni che ha interessato il mondo intero all’insegna del motto #MeToo.
È stato un vulcano: non esiste un sistema per trattare queste situazioni, e quindi c’è stata un’esplosione. Ma non si può vivere dentro un mondo esplosivo anno dopo anno.
Preoccupata dalla necessità di incanalare tutta questa energia all’interno di una struttura che la gestisca e garantisca che ogni questione passata e futura venga trattata nella maniera giusta, già durante l’anno scorso la Atwood ha preso parte ad un movimento che si chiama AfterMeToo, iniziato da Mia Kirshner, un’attrice che insieme a tante altre donne ha deciso di fare un passo avanti e rivelare i comportamenti abusivi di Harvey Weinstein. Sulla scia del successo di Time’s Up, gli organizzatori si sono prefissati l’obiettivo di raccogliere 7 milioni di dollari per supportare questa causa, ed insieme all’organizzazione canadese per la parità dei sessi, Women’s Foundation, ha stabilito un fondo che procurerà risorse per i servizi di supporto in caso di violenze sessuali in Canada. Beth Malcolm, che si occupa delle iniziative e dei finanziamenti della fondazione, ha dichiarato: “Faremo in modo che il denaro arrivi alle organizzazione adatte per ogni comunità”. Ed ha proseguito: “In Canada ci sono comunità prive di servizi per vittime di violenza sessuale. Devono magari guidare per ore per avere un minimo di supporto. Vogliamo arrivare dove c’è maggior necessità”.
AfterMeToo si pone l’obiettivo di porre fine alla violenza sessuale sul posto di lavoro. Per la Atwood è importante che le donne imparino a riportare comportamenti inappropriati con le prove e la documentazione giuste.
Bisogna far capire l’importanza di queste cose. Altrimenti si allontanano le persone dal femminismo, perché pensano che non sia equo.
Quella della Atwood è una voce da sempre importante per il femminismo, e da quando il suo romanzo più celebre è diventato una serie TV di successo, ancor di più visto il fortunato tempismo, la sua popolarità è cresciuta esponenzialmente. Di recente, lo showrunner di The Handmaid’s Tale Bruce Miller ha detto di avere in mente l'espansione della serie in 10 stagioni. La Atwood ritiene che sia esagerato.
Dieci mi sembra davvero troppo, dobbiamo metterci a tavolino e vedere come sia possibile arrivare ad un tale numero.
La prima stagione dello show, infatti, è già riuscita ad esaurire quanto narrato nel libro, ed ha innestato spunti che verranno sviluppati adesso nella seconda stagione, in arrivo da noi il 26 aprile su Timvision. La Atwood è direttamente coinvolta nella realizzazione della serie: viene consultata per la trama e per rileggere i copioni di ogni nuovo episodio. Eppure a chi finora le ha chiesto cosa succederà nella seconda stagione, ha detto: “Non mi è permesso parlarne”.
Chi di voi attende il ritorno di Handmaid’s Tale?