‘Mediterraneo downtown’, obiettivo condivisione - Cosa Fare
Prato, 3 maggio 2018 - Le voci del Mediterraneo si incontrano a Prato per il terzo anno consecutivo, dal 3 al 6 maggio.
Tanti ospiti internazionali, mostre fotografiche disseminate nei luoghi più significativi della città, talk show, presentazione di libri, cinema, teatro e tanta musica. Il festival - organizzato da Cospe, Regione Toscana, Comune di Prato insieme a Libera, Amnesty International e Legambiente - ha l’obiettivo di informare, condividere, costruire una rete.
«La nostra inerzia, la nostra rassegnazione, il nostro disinteresse, la nostra involontaria complicità sta frapponendo una sorta di distanza di sicurezza tra noi e il resto dei popoli del Mediterraneo - dichiara Raffaele Palumbo, direttore artistico del Festival -. Stiamo cercando di non condividere uno stesso destino. Il nostro isolamento timorato sta contribuendo a farci perdere la nostra dignità di esseri umani. Il nostro Festival è un piccolo contributo a generare un racconto comune e nuovo del continente liquido, come lo chiama Braudel. Guardare gli altri per guardarci allo specchio».
Venerdì al Teatro Metastasio dalle 18.30 sul palco la presentazione ufficiale della seconda edizione e due incontri su temi cruciali per il Festival: libertà di espressione, diritti delle donne, diritti umani, frontiere e migrazioni. L’apertura del Festival si occupa del tema dei nuovi linguaggi giornalistici nel Mediterraneo, quello della graphic novel e political comics, ma con taglio tutto al femminile. Protagoniste anche le esperienze di tre fumettiste: Takwa Ben Mohammed, italo tunisina autrice di ‘Oltre il velo’, Nadia Khiari, autrice di ‘Willis from Tunis’, striscia di graffiante satira politica tunisina che ha per protagonista il gatto Willis e Ramize Erer, caricaturista turca, vincitrice, nel 2017, del premio ‘Coraggio artistico’ al Festival di Angouleme in Francia.
Subito dopo sarà la volta del focus ‘Un unico destino’ con Carlotta Sami (portavoce Unhcr), con l’avvocata Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, con il sociologo Alessandro Dal Lago e con Rooya Saifurahman, ragazza afghana, fuggita da un matrimonio combinato e oggi studentessa in Italia che si dedica a fare la mediatrice nei campi profughi. La kermesse animerà il centro storico della città laniera anche con quattro mostre. E ancora si racconteranno le città ‘eterne’ del Mediterraneo: da Napoli a Istanbul, da Il Cairo, a Odessa. Sul fronte musicale, spettacolo cult con Paolo Fresu, Omar Sosa e Trilok Gurtu, il dj set di Shantel, e un concerto violino-chitarra all’alba al Castello dell’Imperatore.