"Il Comune garantisca la rimozione dei manifesti"
"Colpire le donne che vivono un momento così difficile e doloroso della loro vita, è subdolo e ipocrita. L’obiettivo di questa campagna di comunicazione oscurantista e violenta non è affatto la difesa della vita ma - continua - è la criminalizzazione delle donne per sottrarre loro potere e controllo sulla riproduzione e trasformarle in strumento procreativo. Con la Legge 194 le donne hanno aperto la strada ad una cultura differente della sessualità e della maternità ed hanno affermato che la prima e l’ultima parola sul proprio corpo spetta solo a loro."
"In questi 40 anni la Legge 194 non ha mai smesso di essere attaccata ed è stata progressivamente svuotata dal crescente numero di obiettori di coscienza, che ha raggiunto una media nazionale del 70% con punte del 90% in alcune regioni, con la limitata e quasi nulla somministrazione della RU486, con lo smantellamento dei consultori pubblici. L’accesso all’interruzione volontaria - prosegue - è diventato oggi un percorso a ostacoli, umiliante e faticoso, talvolta impossibile, nei termini di legge e con le tutele dell’assistenza sanitaria pubblica."
"Siamo e saremo sempre libere di scegliere - conclude - perchè le nostre vite e i nostri corpi valgono. Nei prossimi giorni sono previste grandi mobilitazioni in molte città per affermare, ancora una volta, il diritto di ogni donna all'autodeterminazione e alla libertà di scelta poichè, come scrivono in una lettera associazioni, intellettuali ed esponenti della politica alle donne in Parlamento: l’amore delle donne per la vita lo testimoniano secoli di storia. Chiediamo pertanto che il Comune si attivi per garantire la rimozione immediata dei manifesti lesivi della dignità e dei diritti delle donne e invitiamo tutte e tutti a venire con noi a Bologna sabato 26 maggio al "Corteo! Molto più di 194!" con ritrovo alle ore 16 in Piazza del Nettuno a Bologna".
Anche Udi (Unione donne in Italia) Ravenna si unisce al coro della Casa delle Donne condannando "gli attacchi del movimento Pro vita, a cui si aggiungono gli esponenti di Forza Nuova con una accresciuta violenza verbale, fisica e politica. La Legge 194 è già fortemente compromessa dall'abnorme e ingiustificabile obiezione di coscienza e si vorrebbe ulteriormente stravolgerla attraverso il tentativo di dissuadere la donna che chiede l'interruzione di gravidanza, con l'unico risultato di rimettere l'aborto sul mercato clandestino con gravi rischi per la salute e la vita delle donne."
"Vogliamo - aggiunge - che le donne possano scegliere tra i diversi metodi abortivi e che sia possibile la somministrazione della RU486 fino alla nona settimana, come in tutt'Europa, anche nei Consultori pubblici adeguatamente potenziati, dove la contraccezione ordinaria e di emergenza sia accessibile, gratuita, senza obiezioni fasulle. Basta con l’ideologia familista/maschilista che rivuole la donna o in casa a fare figli o nel lavoro senza maternità. Pretendiamo, come vera prevenzione dell’aborto, contraccezione libera e gratuita, seri sostegni alla maternità, nel lavoro, nei servizi, nelle relazioni familiari e, alla base di tutto, una vera cittadinanza delle donne in una società non sessista nè misogina".