Lorenzo Fontana, il ministro della Famiglia ultracattolico che strizza l'occhio ai nazifascisti
Trentotto anni, laurea in scienze politiche, sposato con doppio rito (tridentino, celebrato da don Wilmar Pavesi sacerdote pre-conciliare vicino ai tradizionalisti cattolici; e civile, celebrato dall'ex sindaco di Verona FlavioTosi con Matteo Salvini testimone). Paladino degli ultracattolici veronesi nella città dove la "difesa delle tradizioni" è sempre stata appannaggio di un fronte che vede mischiarsi le associazioni iper-religiose e l'estrema destra dell'odio e dell'intolleranza. Eccolo, il neo ministro della famiglia e della disabilità Lorenzo Fontana. Il "più a destra" del governo Conte, come l'hanno già definito.
Un predestinato della politica, alla quale si avvicina a 16 anni folgorato dalla Lega Nord. A 22 anni è già consigliere della terza circoscrizione del comune di Verona, a 27 anni consigliere comunale e a 29 anni entra nel Parlamento Europeo dove viene rieletto (farà due mandati) nel 2014 quando la Lega entra nel Gruppo Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà) con il Front National. Uomo pragmatico e anche di pr, sorridente e mediatore ma con piglio deciso quando il gioco si fa duro, Fontana, "veronese e cattolico" come si presenta su Twitter, è accumulatore di incarichi: parlamentare, vicesindaco di Verona, vicepresidente della Camera dei deputati, vice segretario federale della Lega. Il suo pedegree? Quello tipico del veronese di destra: posizioni molto radicali su aborto, diritti delle donne, diritti Lgbti e richiedenti asilo, anti immigrazionista. Per il giovane ministro salviniano Islam e terrorismo sono due concetti dilatabili fino a essere quasi sovrapponibili. Subisce inoltre il fascino della tesi del "sostituzionismo" tanto cara ai neofascisti, da Forza Nuova a CasaPound.
"A sinistra", ha scritto su Facebook, "vorrebbero compensare il calo demografico importando immigrati, ma la società multiculturale ha fallito, è la società ideale per chi vuole arrivare a comandare senza che nessuno dia fastidio, è una dittatura leggera". Fontana è amico e sostenitore del sindaco Federico Sboarina con cui lo scorso febbraio ha partecipato al "Festival per la vita" (organizzato da Pro Vita vicina a Forza Nuova) e ha applaudito l'arrivo del "Bus per la Libertà", un pullman con la scritta "Non confondete l'identità sessuale dei bambini". Il ministro, nella città scaligera, è conteso da altre due associazioni: la neofascista Fortezza Europa ("Festung Europa", in tedesco, era il termine impiegato dalla propaganda del Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale per indicare l'Europa nazista: la parte di Europa continentale dominata dalla Germania in contrapposizione con gli alleati anglosassoni). E l'ultracattolica e destrorsa Reazione Identitaria.
A novembre 2017 - come raccontato da Repubblica - Fontana ha portato i suoi saluti a un discusso convegno per avvocati organizzato proprio da Fortezza Europa (valido per crediti formativi forensi): tema, la legittima difesa. A moderare, Emanuele Tesauro, presidente di Fortezza e front man (con sigla della Rsi tatuata sul braccio) della band musicale "Hobbit" nota per i testi che inneggiano al fascismo ("Ho il cuore nero, me ne frego e sputo") e alla violenza negli stadi ("Frana/la curva frana/sulla polizia italiana"). La curva, la politica, la Lega, l'ultradestra. E ora al governo.