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"La libertà delle donne fra diritti e tradizioni". Dacia Maraini in prefettura - 1 di 1 - Palermo

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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"La libertà delle donne fra diritti e tradizioni". Dacia Maraini in prefettura - 1 di 1 - Palermo - Repubblica.it
La scrittrice Dacia Maraini a Villa Pajno parla di diritti delle donne, di libertà e della necessità che vengano conservate le tradizioni, che costituiscono l'identità di un popolo. "Una vera integrazione - ha sottolineato il prefetto Antonella De Miro - passa dalla giusta considerazione e valorizzazione della donna, che ha un ruolo importante nello sviluppo e nell’evoluzione delle collettività a cui appartiene e questo ruolo deve essere conosciuto e massimamente riconosciuto; e così la libertà delle donne va tutelata non già in relazione ai centimetri di pelle che possono più o meno essere scoperti, quanto piuttosto con riferimento alla giusta possibilità di valorizzare il loro mondo interiore". All'incontro hanno partecipato gli studenti del Liceo linguistico Ninni Cassarà, dell'istituto tecnico economico Francesco Ferrara  e dell'istituto Don Colletto di Corleone, una delegazione allegra e colorata, attenta alle parole di due mediatrici culturali. Bijoux Nzirirane si è soffermata sull’importanza della scuola che “insegna a ragionare sui valori” ed ha invitato i ragazzi “ad avere uno scopo, una visione, un’ambizione per cui lottare nella vita, lei che quindicenne lottava per la democrazia nel suo paese”; Akhtar Sumi Dalia ha sottolineato l’importanza della scuola come strumento di formazione e di crescita, e  “la maggiore ricchezza di chi possiede contemporaneamente culture diverse, quella del luogo in cui vive e quella del luogo di origine”. Ha anche raccontato di indossare per sua libera scelta il velo da tre anni perché si è voluta avvicinare al mondo delle ragazze bengalesi, del resto ha affermato “io mi sento cittadina italiana, ciò che è importante e conta è il cuore e ciò che si sente dentro”. Infine, la poesia di Habib Thiam, proveniente dalla Guyana: “Oh Italia, che mi ha accolto sulla sua terra quando ero senza terra, che mi ha dato le scarpe quando ho camminato scalzo, che mi ha vestito quando ero senza vestiti, che mi ha curato quando ero malato, che mi ha protetto quando ero senza riparo;  l’Italia dove rinasce la mia coscienza portata via nei paesi del deserto. Oh Italia, pensi che ti deluderò, no non lo farò, non sarò ingrato; pensi che ti abbandonerò? No, ti sosterrò alla radice della tua bella pianta”.

10 giugno 2018
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