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Argentina: la Camera approva legge sull'aborto

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Svolta storica in Argentina: la Camera dei deputati ha approvato la legge che introdurrebbe il diritto di interruzione volontaria della gravidanza. Si è trattata di una vittoria di misura, con 131 voti a favore, 123 contrari e un’astensione.

Dopo l’Irlanda (leggi l’articolo) un altro Paese dalla forte tradizione cattolica sta muovendo di fatto i primi passi per rendere effettivo il diritto all’aborto. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione per i diritti delle donne argentine. L’ultima parola spetta però al Senato che deciderà se dare seguito o meno a quanto avvenuto in Parlamento.

Attualmente in Argentina l’interruzione volontaria della gravidanza è illegale ed è punita con la reclusione. Il diritto di ricorrere all’aborto è riconosciuto solo alle donne vittime di violenze sessuali o la cui vita sia in serio pericolo per via della gravidanza.

La nuova legge proposta, invece, permetterebbe a qualunque donna lo desideri di interrompere la gravidanza in maniera legale e gratuita, ovviamente entro la quattordicesima settimana di gestazione.

Quel che è fondamentale ribadire è che in tutti quei Paesi in cui esiste il divieto d’aborto, accade puntualmente che le donne si rivolgano, nel migliore dei casi, a medici privati e nel peggiore a figuri senza scrupoli che eseguono l’intervento con rischi enormi per la sopravvivenza della donna. Non a caso, proprio in Argentina, dove appunto le complicazioni sono all’ordine del giorno, l’aborto clandestino è la principale causa di decesso fra le donne incinte.

Prendendo in esame il rapporto di Human Rights Watch scopriamo che ogni anno nel Paese sudamericano si praticano in media 500.000 aborti clandestini. Se la donna, in seguito all’intervento, accusa malessere e si rivolge all’ospedale incorre in una quasi sicura denuncia.

Eclatante fu il caso di una donna ventisettenne che nel 2016 che si recò in ospedale in seguito a un aborto spontaneo. Venne denunciata e condannata ad 8 anni di reclusione per omicidio. È molto possibile che casi come questo, insieme al sempre maggiore numero di stupri che si verificano in Argentina, qualcosa stia cambiando.

Ci si auspica quindi che la legge segua il suo iter e infine venga approvata.

 

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