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PolitiCamp(acavallo): pistolotto boldriniano - annamobbene - contro Salvini sulle magliette rosse - 7per24

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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Mimmo Spadoni con maglietta rossa… la trionferà

“Salvini dice che non ha trovato una maglietta rossa? A me pare invece che circoli in rete una foto in cui la indossava, magari se cercava bene la trovava. Il punto è che Salvini sta dall’altra parte rispetto al messaggio della maglietta rossa, sta dalla parte della disumanità: dunque non mi meraviglia che lui non voglia mettersi quella maglietta che ha a casa”. Così Laura Boldrini, deputata di Liberi e Uguali ospite a Reggio Emilia al Politicamp di Possibile, attacca il Ministro dell’Interno sulla decisione di non aderire all’iniziativa di don Ciotti: indossare una maglietta rossa in segno di solidarietà verso i bambini morti nel Mediterraneo nei giorni scorsi.

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Il rap aveva previsto tutto: ma a volte la realtà supera la fantasia…

Secondo Boldrini, “Salvini incarna la paura, la chiusura a quello che ci prospetta la vita. Lui vuole solo chiudersi e tornare ai tempi di sua nonna, ma così il paese soffoca e muore”. Alla domanda se, dopo l’assemblea del Pd, preferisca la linea Zingaretti a quella di Renzi, Boldrini risponde di “non voler entrare nel merito di una discussione interna al Pd”, ma aggiunge: “In generale l’area progressista ha bisogno di un Big Bang, di rimettere tutto in discussione, di mettere in campo politiche diverse rispetto a quelle a cui i cittadini hanno detto no”.

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Sora Lella è sempre sul pezzo

L’ex presidente della Camera ha parlato anche della battaglia per i diritti delle donne: “Io penso che i diritti delle donne debbano essere sempre al centro dell’agenda politica, perché quando questi diritti si affermano è tutto il paese che va avanti. Non è una battaglia di parte. A noi piacciono i paesi dove le donne hanno un ruolo centrale e non piacciono quelli in cui le donne stanno a casa”.

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DURA LEX SED ROLEX. Un meme – diffuso in rete – che commenta scherzosamente i ditini alzati di Gad Lerner, altro pezzo da novanta del radicalismo chic da salotto buono e pure lui ostile a al vicepremier Salvini. La strada battuta è quella della copertina arcobaleno di “Rolling Stone”

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