Diritti delle donne le storie shock delle schiave negli Usa
Quando è successo che la parola patriarca è diventata qualcosa di negativo? Non era un sinonimo di grande padre protettivo? O lo abbiamo sempre pensato convinte che fosse vero? Difficile stabilirlo. Forse il processo di consapevolezza è iniziato quando le future suffragette si sono chieste come mai, mentre la rivoluzione industriale andava avanti, loro continuavano a non avere alcun diritto sulla politica del paese, sui soldi che guadagnavano come operaie (malpagate), e persino sui figli. Ogni respiro dipendeva dalla volontà di un uomo, prima il padre, poi il marito. I figli di entrambi prendevano solo il cognome dell’uomo. L’eredità, le corone, i titoli nobiliari venivano trasmessi di padre in figlio. Almeno fino a quando le circostanze non hanno costretto i sovrani a lasciare il trono a una femmina, per mancanza di eredi maschi. Ma le prime regnanti hanno dovuto sudare molto per farsi prendere sul serio. Il patriarcato è ancora presente, sottotraccia, in tutta la civiltà moderna. In piccoli dettagli di cui non ci accorgiamo più perché è come camminare con un libro in testa dalla nascita e non ci fai più caso. Ci indigniamo assistendo all'esasperazione del concetto, quando guardiamo The Handmaid’s Tale, la storia - per i pochi che non lo sanno - della salita al potere di un regime patriarcale negli Stati Uniti all’interno del quale le donne perdono qualsiasi diritto, dall’avere un lavoro o un conto in banca, fino alla lettura di un libro o il possesso di una penna. Gli spettatori più acuti lo hanno paragonato a ciò che, poco distopicamente, è accaduto davvero in Iran nel 1974, quando le donne si sono ritrovate dal bikini al niqab, o in Afghanistan negli anni 90 quando alle intellettuali, alle scrittrici, alle poetesse il regime talebano ha improvvisamente vietato di leggere e scrivere. Da noi non succederà mai, pensiamo. E se invece da qualche parte nel mondo, in un paese considerato civilissimo, che a volte si vanta di essere più civile del nostro, questo stesse già accadendo?
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Siamo in Colorado, lo stato a forma di quadrato perfetto. La storia che state per leggere, raccontata da Sarah Stankorb su Marie Claire Usa potrebbe farvi male. Racconta la vita di Eleanor Skelton, una ex “donnina di casa”, come si diceva in Italia una 50ina di anni fa delle bambine che si mostravano entusiaste del destino che la società aveva deciso per loro. Le donnine di casa aiutavano la mamma a pulire, a cucinare, a rassettare. Ma a differenza di Eleanor lo facevano per gioco, comunque per scelta. Eleanor invece obbediva alla lettera al padre. Arrivata all’adolescenza non aveva mai indossato un paio di pantaloni o una gonna corta, né il colore verde, che il padre odiava, e doveva mangiare tutto quello che c'era nel piatto anche se non aveva fame. Non poteva ascoltare musica rock e pop, non poteva esprimere preferenze sulla scuola da scegliere. Il padre, dentista, aveva già deciso che avrebbe studiato odontoiatria e che lei gli avrebbe fatto da assistente nello studio fino a quando lui non fosse andato in pensione. Non poteva frequentare ragazzi (per l’amor del cielo). Un giorno il padre ne avrebbe scelto uno da farle sposare e servire con devozione. Tutto questo non è successo 100 anni fa. Eleanor Skelton, che oggi è una blogger, giornalista e attivista, è ancora una ragazza. Di tutto questo si è liberata solo nel 2008. Skelton era una delle vittime del cosiddetto Patriarcato Cristiano, un’ideologia religiosa integralista a cui la sua famiglia aveva aderito, e secondo cui l’uomo è il sovrano assoluto perché "le donne che detengono cariche autoritarie, che si tratti di affari, chiesa, famiglia, legge o politica, sono uno dei segni distintivi di una società maledetta da Dio", come dice So Much More, uno dei manuali di riferimento di Vision Forum, una delle sette ispiratrici di questa dottrina.
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L’alibi per l’annullamento dei diritti sin da piccole è la protezione: non disponendo di un libero arbitrio le donne, eterne bambine, non incorrono in brutte avventure. Ma per convincerle che solo un uomo sappia cos’è bene per loro, a queste ragazze viene insegnato a credere che la ribellione sia paragonabile alla stregoneria. Per non fargli venire idee strane vengono istruite a casa, invece che a scuola, frequentano solo altre bambine della stessa religione. Ricevono in parallelo una vera propria formazione a diventare “helpmeet”, un termine con cui viene definita la donna di supporto dell’uomo. Il training, che inizia presto, consiste nello svolgimento di faccende domestiche a imitazione della madre, nell'occuparsi dei fratelli maschi e nell’apprendimento delle discipline di gestione oculata della casa e dell’home décor. Se il tentativo di dominare la donna ha radici millenarie, questa nuova ondata è però opera di due guru che hanno fondato in passato società i cui seminari sono stati frequentati anche da molti membri dello staff di Donald Trump. “Il vicepresidente Mike Pence ha frequentato una chiesa a Indianapolis il cui ministro ha predicato che le donne dovrebbero sottomettersi all'autorità spirituale degli uomini”, svela Sarah Stankorb nell’articolo. E non è l’unico. I due predicatori si chiamano Bill Gothard, che tra i suoi fans vanta l’ex governatrice dell’Alaska Sarah Palin, e Doug Phillips, convinto attivista contro il diritto di voto alle donne. Gothard ha fondato l’IBLP (Institute in Basic Life Principles), Doug Phillips è invece il fondatore del Vision Forum Ministries. Entrambi hanno basato le loro “chiese” sul patriarcato più severo e l’annullamento della volontà della donna, proprio come Gilead, la setta che prende il potere in The Handmaid’s Tale. Ma quanta fede religiosa c'è dietro tutto ciò?
Anche questo è difficile da stabilire. Di certo, nel momento della sua maggiore popolarità, nel 2014, fra le conferenze dal biglietto d’ingresso salato, le vendite di manuali e dvd, le tasse degli istituti scolastici, dei centri di formazione e le donazioni ricevute, IBLP ha ha dichiarato al fisco un attivo di 76,9 milioni, mentre Vision Forum al massimo del successo, nel 2011, ha dichiarato 2,7 milioni di dollari di attivo. Le carriere di entrambi i guru si sono interrotte bruscamente per accuse di molestie sessuali, Philips da parte della tata dei suoi otto figli. È finita con insufficienza di prove, ma Vison Forum ha chiuso e Philips si è sottratto dai riflettori, ritirato a vita privata con la moglie. Si è fatto vivo su Facebook per lodare un intervento pubblico antiabortista del vicepresidente Pence. Gothard, scapolo che dichiarava di non aver mai baciato una donna, è stato accusato di molestie da 34 di loro. Ha parzialmente ammesso di aver ceduto alla debolezza della carne e ha chiesto scusa, dimettendosi dal consiglio di IBLP. Le accusatrici hanno però dovuto ritirare la causa per la complessità e il tempo che avrebbe richiesto portala avanti (specificando che non stavano però ritirando l’accusa). Spariti i due ministri di culto, non è accaduto lo stesso alle loro dottrine. Negli Stati Uniti è molto viva la corrente delle “Famiglie Quiverfull" un tipo di patriarcato cristiano che promuove il dovere delle donne di riprodursi per creare un esercito di Dio, e che è stato raccontato in un reality show sul canale per famiglie TLC Kids by the Dozen, 19 Kids and Counting. Come ha fatto Eleanor Skelton a sgusciare dalle maglie strettissime di questo incubo? Grazie a un errore madornale dei genitori, che per farla laureare in odontoiatria sono stati costretti a mandarla in college, alla Colorado University.
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Eleanor era obbligata a portare sempre con sé un cellulare con una app che permetteva alla famiglia di tracciare i suoi movimenti, ma che non poteva evitare che parlasse con gli altri studenti e confrontasse la sua vita con la loro. Fino a quel momento, infatti, aveva pensato che tutti vivessero più o meno come lei, conosceva l’esistenza dei “peccatori”, ma ad averci a che fare direttamente non le sembravano strumenti del maligno. Quando una compagna le ha fatto notare che vestiva come le sorelle Ingalls de La casa nella prateria, ha cominciato a condurre una vita più normale. I genitori, preoccupati che stesse leggendo Harry Potter, hanno provato a riportarla a casa ma ormai non c’era più niente da fare. E a niente è servito il monito del pastore di famiglia: "Stai semplicemente lasciandoti confondere da Satana". Skelton fu costretta a portare via tutte le sue cose dalla stanza in cui era cresciuta, ripudiata dalla famiglia che non l'ha voluta salutare e che intanto ostacolava tutti i suoi tentativi di trovare dei soldi per affittare un appartamento. Glieli prestò un’insegnante, dato che ormai la “ragazza in scatola”, come si definiva lei stessa, era diventata popolare nel college. Ma i primi tempi sono stati durissimi. Per quanto la sua famiglia fosse indesiderabile, trovarsi improvvisamente senza genitori e senza fratelli l’ha condotta sull’orlo della depressione. Quando un’altra “ragazza di casa” con cui giocava da bambina si è suicidata, e quando ha accolto nel suo appartamento un’altra fuggitiva, Eleanor Skelton ha fondato il progetto Unboxing, una sorta di associazione, dapprima ufficiosa, con cui dare supporto e ospitalità alle altre ragazze che volevano "uscire dalla scatola".
Eleanor ha lanciato appelli dal suo blog e la voce si è sparsa rapidamente. Ogni giorno riceve messaggi da ragazze che hanno paura di liberarsi dal vincolo patriarcale, ma che lei convince con lunghe chat. Moltissime ce l’hanno fatta, a volte Skelton e le altre vanno a prelevarle sul posto, a volte accompagnate dalla polizia. Poi, mentre ancora devono mettere a punto le proprie, le aiutano a rifarsi una vita usando le stesse modalità collaudate dalle associazioni che proteggono le donne vittime di violenza domestica in fuga dal partner violento: cambio di sim card, ospitalità in luoghi segreti, credito per quelle che si sono ritrovate col conto prosciugato. Ne ha salvate parecchie, ma è impossibile calcolare quante ce ne siano in giro per gli Stati Uniti. Il sogno di Eleanor rimane però anche quello di riunirsi con la sua famiglia. Qualcosa si sta muovendo. Di recente sua madre, durante un riunione del consiglio, si è scagliata contro il pastore che aveva spinto lei e al marito di ripudiare la figlia e di non perdonarla mai. Lo ha accusato di averle dato indicazioni sbagliate, che le hanno fatto perdere la figlia. Eleonor è venuta a saperlo ed è rimasta molto colpita all’idea che sua madre si sia ribellata a un uomo. Si sono sentite al telefono e stanno cercando cautamente di suturare la ferita. Sarebbe la vittoria finale del suo straordinario atto di coraggio, che sta ispirando migliaia di lettrici del suo blog. Anche quelle che non sono mai state "ragazze in scatola".