Diritti delle donne: Rwanda prima, Somalia ultima
Il punteggio del Rwanda nell’Indice, in un range da 1 a 100, è 90.2, ben al di sopra del punteggio medio: complessivamente, i 52 Paesi africani hanno un punteggio di 53.8. Seychelles 83.8, Mozambico 78.2, Sudafrica 77.5 e Botswana 72.7.
La peggiore performance –confermata anche da altri indicatori presenti nel sondaggio- la offre la Somalia (con un punteggio di 20.5), seguita dalla Costa D’Avorio (31.7) e il Niger (36.9). La Nigeria si piazza molto male: è al dodicesimo posto partendo dal fondo della lista (41.8)
I Paesi dell'Africa australe sono i migliori a promuovere la parità di genere e quelli dell'Africa centrale il peggio.
Le prestazioni di una nazione sulle questioni di genere vengono giudicate sulla base di sette indicatori: parità dei sessi; equilibrio di genere nell'istruzione primaria e secondaria; partecipazione delle donne alla forza lavoro, pari rappresentanza nelle zone rurali, numero di donne in parlamento, diritti economici e politici delle donne, leggi sulla violenza contro le donne.
Tenendo conto di tutti i parametri dell’Indice, questo è il bilancio che viene fuori:
I PIÙ VIRTUOSI: Mauritius al primo posto, a seguire Botswana, Capo Verde, Seychelles, Sud Africa, Namibia, Ghana, Tunisia, Lesotho e Senegal
I MENO VIRTUOSI: Somalia in fondo alla lista, a seguire Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Repubblica Centrafricana, Ciad, Zimbabwe, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Costa d'Avorio
Per quanto riguarda lo specifico della politica di governo, il quadro è il seguente:
PRIMI CINQUE: Liberia, Angola, Sierra Leone, Rwanda e Burundi
ULTIMI CINQUE: Madagascar, Eritrea, Guinea-Bissau, Somalia e Libia
C’è una correlazione tra l'ampliamento della democrazia in questi ultimi anni e una migliore “governance” in Liberia e Sierra Leone, mentre l'Angola e il Ruanda si distinguono per gli indicatori economici