Per l'invasione di campo durante i Mondiali, Pussy Riot rischiano multa e Daspo
L'accusa inoltrata dalle autorità russe è quella di "violazione dei diritti degli spettatori" e di uso "illegale" di uniformi della polizia: ecco per cosa saranno incriminati i 4 militanti (3 donne e un uomo) militanti del gruppo Pussy Riot che hanno invaso il campo allo stadio Luzhniki di Mosca, durante la finale dei Mondiali 2018.
I coinvolti rischiano una multa tra i 3 mila e 10 mila rubli (dai 41 ai 136 euro) oppure fino a 160 ore di lavoro socialmente utile. Questo è quanto riferito fonti di polizia citate da Interfax. Potrebbe, inoltre, venir loro vietato di assistere a eventi sportivi ufficiali per un periodo dai sei mesi ai tre anni, con una sorta di Daspo.
Davanti agli 81.000 spettatori del Luzhniki, alle telecamere di tutto il mondo e alla decina di capi di Stato presenti, tra cui lo stesso presidente russo Vladimir Putin, i componenti del gruppo Pussy Riot hanno fatto invasione di campo, mentre si svolgeva il match finale Francia-Croazia. Da anni, il gruppo si è schierato contro le politiche di Vladimir Putin e, tale opposizione, ha fatto in modo che alcuni dei suoi membri siano stati già obbligati a scontare pena carceraria.
Il gruppo ha subito rivendicato l'azione, con un video diffuso sui social, in cui si fa riferimento al poeta e performer russo Dmitri Aleksandrovich Prigov, di cui ricorre l'11esimo anniversario della morte. Una delle creazioni più iconiche di Prigov, presente nelle sue poesie e performance, è l'immagine di un poliziotto ideale, che le Pussy Riot chiamano il "poliziotto celeste", che si scontra con il poliziotto terreno, quello della vita vera, che persegue prigionieri politici e mette in carcere persone per i contenuti, che condividono sui social.
"Il Campionato del mondo ha dimostrato come possono comportarsi bene i poliziotti russi, ma cosa succederà quando sarà finito?", si domanda una delle militanti nel video. "Bisogna mettere fine alla fabbricazione di casi penali e agli arresti di persone senza ragione e liberare i prigioni politici", ha aggiunto il gruppo Pussy Riot.