Da Roma a Bruxelles per difendere i diritti delle donne. Sfrattate dalla giunta di Virginia Raggi che lo scorso 3 agosto ha definitivamente revocato, dopo mesi di battaglie che hanno coinvolto cantanti, attrici e donne di spettacolo, la concessione dello stabile di via della Lungara, a Trastevere, le attiviste della Casa delle donne di Roma e di alti centri a rischio, chiedono soccorso al Parlamento europeo per non chiudere i battenti. Oggi, alle 17, una delegazione composta dalle rappresentanti degli spazi delle donne sotto attacco sarà ospite della commissione per i Diritti della donna e l'uguaglianza di genere di Bruxelles.in riproduzione.... È stata l'europarlamentare Eleonora Forenza, del gruppo Gue-Ngl, a scendere in campo chiedendo alla istituzioni europee di schierarsi in difesa degli spazi di libertà dell'altra metà del cielo. E lo ha fatto investendo del problema Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, e Giuseppe Conte, il capo del governo italiano ai quali ha spedito una lettera per chiedere di schierarsi in difesa e a supporto degli spazi delle libertà delle donne. "Il Parlamenanto europeo è l'istituzione più avanzata e sensibile alle questioni di genere ma non si possono costruire realmente politiche attraversate dall'integrazione di genere senza il riconoscimento dell'autorevolezza e dell'autonomia delle case delle donne", spiega Forenza.
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Mentre il Movimento femminista Non una di meno sta coinvolgendo tutto il mondo in Italia si registrano pesanti passi indietro con un governo che sta portando avanti politiche razziste, sessiste e omofobe. A Roma oltre alla Casa delle donne è a rischio chiusura Lucha y Siesta, attiva dal 2008, e anche a Pisa ci sono problemi analoghi per un centro delle donne. Non si tratta insomma di problemi locali ma di una vicenda che sta investendo a macchia di leopardo molte realtà storiche. Luoghi e presidi dove non solo le donne fanno attività politica e si autodeterminano ma nei quali vengono assistite anche le donne che hanno subito violenze.
"In un'Europa segnata drammaticamente da un una diffusa violenza contro le donne e sempre più attraversata da razzismi e nazionalismi, proprio gli spazi delle donne che da sempre praticano internazionalismo e cooperazione, autodeterminazione e sorellanza sono sotto attacco, in particolare in Italia: il governo italiano e alcuni enti locali come il comune di Roma provano a chiudere gli spazi delle donne. Non lo permetteremo perché si tratta di una violazione dei prinicipi dell'Unione europea", dice la parlamentare, chiedendo una netta presa di posizione da parte delle istituzioni europee. "Speriamo che il Parlamento europeo possa esprimersi in difesa degli spazi delle donne in Italia e a Roma oggi a rischio chiusura", sperano le rappresentanti della Casa delle donne sottolinenando ancora una volta che è una donna, la sindaca Virginia Raggi, a voler archviare una pagina fondamentale dell'emancipazione femminile. Una lunga storia che comincia negli anni settanta.
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