Anche in Marocco una legge contro le violenze alle donne
Nel mirino della nuova legge ci sono «alcuni atti considerati come forme di molestia, di aggressione, di sfruttamento sessuale o cattivo trattamento». La normativa prevede misure di lotta contro le molestie nei luoghi pubblici e pene che vanno da uno a sei mesi di reclusione o da 2 mila a 10 mila dirham (da 181 a 907 euro) di ammenda. Queste misure si applicano anche alle avance a carattere sessuale inviate attraverso sms, messaggi vocali o foto. Le nozze forzate sono passibili di reclusione da uno a sei mesi o di un'ammenda da 10 mila a 30 mila dirham. Infine la legge prevede meccanismi per prendere in carico le donne vittime di violenze. Ci sono voluti anni di mobilitazione perché questo testo fosse votato. In uno studio realizzato nel 2011, quasi il 63% delle donne marocchine interpellate spiegavano di aver subito recentemente «un atto di violenza sotto una forma o un'altra».
La nuova legge secondo gli attivisti marocchini presenta però importanti lacune: per esempio la violenza coniugale non appare nel testo, che peraltro non prevede neanche la possibilità per le associazioni di costituirsi parte civile senza l'autorizzazione delle vittime.
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