Diritti delle donne, proposta bipartisan per istituire una commissione permanente
ROMA - Valutare l'impatto concreto delle leggi sulle donne, monitorare con continuità lo stato dell'arte dell'effettiva parità di genere attraverso una commissione parlamentare permanente in grado di segnalare storture e per agevolare azioni mirate. È questo lo scopo del disegno di legge che questa mattina viene presentato al Senato da un gruppo bipartisan di parlamentari. Prima firmataria del provvedimento è la senatrice di Forza Italia, Donatella Conzatti, che già nella scorsa legislatura ha lavorato con l'ex ministro della Pubblica Istruzione, la democratica Valeria Fedeli, per istituire anche in Italia una commissione che possa finalmente concretizzare quanto stabilito dall'articolo 3 della Costituzione, a distanza di 70 anni. Alla sala Nassirya alle 12 con Fedeli e Conzatti ci saranno anche i capigruppo di Pd, Andrea Marcucci e di Forza Italia, Anna Maria Bernini,oltre a molti altri parlamentari di diversi gruppi. La scommessa è infatti quella di trasformare il ddl in un progetto di tutto il Parlamento, maggioranza e opposizione. "Il nostro obiettivo è quello di avere uno strumento operativo da mettere a disposizione del legislatore per valutare l'impatto reale delle leggi sui diritti delle donne, sul modello dell'esperienza europea. Sono stati compiuti diversi sforzi per trasformare il principio di uguaglianza in azioni concrete ma in Italia manca ancora un vero coordinamento politico e la volontà di rendere le politiche di genere strutturali e integrate a tutte le altre. E spesso le donne ancora oggi sono costrette a scegliere tra famiglia e lavoro visto che il nostro stato sociale si regge ancora molto sul lavoro non retribuito delle donne", ricorda Valeria Fedeli.
L'organo incaricato dell'uguaglianza di genere è stato per anni il ministero delle Pari opportunità, un ministero senza portafoglio, le cui competenze sono oggi affidate a un sottosegretario e alla commissione nazionale per la parità composta da 26 membri. Nel corso della passata legislatura è stata istituita al Senato una commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere. "Ora è arrivato il momento di creare una commissione permanente e di inchiesta per monitorare tutto ciò che emanano le Camere affinché nessun provvedimento possa creare un discrimine legato al genere", spiega ancora Fedeli. Per l'ex ministro è necessario dare continuità al monitoraggio reale della situazione, smetterla di agire come si è fatto finora spinti dall'emergenza.Che impatto ha sulle donne il decreto dignità? Che impatto hanno le politiche sociali? Come è possibile rimuovere storture e distorsioni? A questo dovrà rispondere la commissione che chiederà studi e approfondimenti specifici anche agli istituti di statistica, a a partire dall'Istat. "Per cominciare la commissione potrebbe fornire al Parlamento una volta l'anno una relazione dettagliata sulle conseguenze che hanno avuto sulle donne le leggi approvate, ma in un futuro ravvicinato penso che potrebbe essere consultata dal legislatore ancora prima di approvare determinati provvedimenti. L'obiettivo resta quello di una valutazione a monte che possa impedire errori a scapito delle donne".In tempi in cui i diritti conquistati dalle donne sono messi in discussione, Fedeli ostenta ottimismo. Sicura di trovare in Parlamento, anche tra i parlamentari della maggioranza gialloverde, sostegno al ddl. "Noi ci rivolgiamo a tutti, le questioni di cui la commissione per i diritti delle donne si dovrà occupare vanno dal divario salariale ai diritti della famiglia: se vogliamo rendere effettivo il cambiamento e integrare la dimensione di genere in tutte le altre politiche dobbiamo fare lo sforzo di non inseguire le emergenze ma di ragionare in termini costruttivi perché le donne sono il 51% della popolazione".
- Protagonisti:
- Valeria Fedeli
- donatella conzatti