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Ateneo di Bologna, studenti e professori contro la politica dell'odio

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

BOLOGNA - "Istigazione al razzismo e retorica della patria, attacco ai diritti civili e disprezzo delle diversità, squalificazione delle competenze, confronto politico ridotto a un post". Di fronte a tutto questo studenti e professori dell'Alma Mater si ribellano. E scendono in piazza. Lo faranno lunedì 1 e martedì 2 ottobre, nel cuore della cittadella universitaria, ovvero piazza Verdi."Saperi pubblici" è il titolo scelto in nome di una università che prende parola e posizione, dopo la sollecitazione di due studentesse di Lettere Classiche e Giurisprudenza, Margherita Ciancio e Fabiana Maraffa, ad esporsi, perché altrimenti "inutili al paese intellettuali potenti ma silenziosi", perché "è adesso il momento di mobilitarsi. Due lettere aperte pubblicate prima dell'estate nella rubrica di Concita De Gregorio e su Repubblica Bologna che hanno trovato risposta inizialmente in alcuni professori che hanno promosso l'iniziativa. Ora i docenti sottoscrittori sono arrivati a 400 e decine di artisti e intellettuali si sono uniti all'appello.  Il programma. Toni Servillo aprirà (lunedì, ore 21) con la lettura, mandata in video, del testo di Calamandrei sull’articolo 34 della Costituzione. Poi interverranno il compositore Ezio Bosso, il latinista ed ex rettore Ivano Dionigi, Moni Ovadia che contro la proposta di Salvini di censire i Rom suona coi “Rom&Gagè”, Cantieri Meticci, Sandro Mezzadra, docente di filosofia politica, sui conflitti di confine, e Nico Staiti su "1938-2018: di nuovo le razze?".Martedì 2 ottobre il via libera - per un non-stop dalle 17 alle 23 - lo darà l’intervento-audio dello scrittore Stefano Benni su “ il futuro non è scritto”. Via video arriverà anche il saluto della famiglia Regeni. E poi prenderanno parola gli scienziati Vincenzo Balzani, Laura Calzà e Angelo Stefanini, Massimo Cacciari che ragiona di Europa coi dottorandi, Alessandro Bergonzoni, Giorgio Basevi col teatro del Pratello sulle carceri, Pier Giorgio Ardeni sull'università, la città e la politica. E ancora, le docenti e le studentesse sulla parità e i diritti delle donne minacciati ("Sono tornate le streghe?" con Annarita Angelini e Rossella Ghigi), sugli abusi della lingua (Giovanna Cosenza e Caterina Mauri), gli attori Ivano Marescotti, Mario Perrotta, Elena Bucci, Mario Sgrosso, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Ermanna Montanari e il drammaturgo Marco Martinelli.
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