India: il "tradimento" non è più reato. Storica sentenza depenalizza l'adulterio
NEW DELHI - Dopo la depenalizzazione dell'omosessualità, l'India compie un altro passo in avanti sui diritti civili. Con una storica sentenza, la Corte Suprema indiana ha deciso che l'adulterio non è più un reato. I giudici hanno dichiarato incostituzionale una legge del codice penale che risaliva a 160 anni fa. Una legge, che risaliva all'epoca coloniale britannica, che permetteva di infliggere fino a cinque anni di carcere a qualunque uomo fosse andato a letto con una donna sposata senza il permesso del marito di lei. In base al testo, però, solo gli uomini potevano presentare denuncia, mentre le donne non potevano né denunciare né essere giudicate responsabili di adulterio, facendo della questione un affare di soli uomini. Secondo la Corte suprema, questa legge privava le donne della loro dignità e delle loro scelte individuali, trattandole come proprietà dei mariti. I giudici hanno tuttavia precisato che l'adulterio costituisce un motivo legittimo di divorzio. "Qualunque disposizione che considera la donna in un livello di diseguaglianza non è costituzionale", ha detto il presidente della Corte, Dipak Misra. "E' arrivato il momento di dire che il marito non è il proprietario della sua sposa. La superiorità legale di un sesso su un altro è sbagliata", ha proseguito il presidente del massimo organo giudiziario, insistendo sul'"arbitrarietà" dell'articolo. La storica sentenza arriva dopo un altro passo a favore dell'uguaglianza: recentemente, il massimo organo giudiziario indiano ha infatti dichiarato incostituzionale un articolo dell'epoca vittoriana con cui si penalizzavano le relazioni omosessuali. E daesso un altro passo in favore dei diritti delle donne. "Considerare l'adulterio da un punto di vista della criminalità è una misura retrograda", ha dichiarato il gruppo di cinque giudici della Corte suprema, nella decisione presa all'unanimità. Nel 1954 la stessa Corte suprema aveva mantenuto la penalizzazione dell'adulterio in considerazione, all'epoca, del fatto che riteneva che fosse "comunemente accettato che il seduttore è l'uomo, non la donna".
- Protagonisti:
- corte suprema indiana