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«Le donne ora guidano ma la libertà è lontana» Focus sull’Arabia Saudita - Tempo libero

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

L’Arabia Saudita, sotto la guida del giovane principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud, sembra avere un volto nuovo, più moderno, più liberale, più aperto al mondo occidentale. Si può ascoltare musica, la separazione tra i sessi sta lentamente scomparendo, le donne possono guidare. Peccato che tutto sia solo di facciata.

Una realtà ancora poco conosciuta

Infatti la realtà raccontata durante l’incontro “Guida pericolosa” al Teatro Comunale da Hana Al Khamri, Omaima Al Najjar e Madawi Al Rasheed sembra essere quella di un romanzo distopico. Lo Stato controlla la religione, influenza il lavoro dei giornalisti e degli attivisti, arresta indiscriminatamente chiunque possa sembrare contrario al regime, ignora completamente la libertà di espressione. Quasi l’imitazione di una società orwelliana. Tutte le liberalizzazioni attuate dal principe sono in realtà un espediente per legittimare il proprio potere; sono fatte apparire come gentili concessioni, e non come il frutto del duro lavoro degli attivisti e delle loro rivendicazioni.

Lotta per la democrazia

Prima di combattere per i diritti delle donne, bisogna farlo per la democrazia, perché di fatto l’Arabia Saudita è un regime totalitario. Non esiste un organo rappresentativo eletto dai cittadini, ma è scelto da un emiro o sceicco. Non sono garantiti i diritti civili, e quindi neanche quelli delle donne, che non possono viaggiare senza un “guardiano” (ovviamente di sesso maschile).

«È impossibile parlare con qualcuno all’interno del Paese” è la frase che è stata ribadita più volte, insieme al fatto che la paura di parlare della condizione dei cittadini sia cresciuta esponenzialmente in seguito a diverse ondate di arresti. Come migliorare questa situazione? Una possibile risposta è data dalle relatrici: «Non ci aspettiamo che l’Unione Europea ci compatisca, ma che voi facciate pressione ai vostri rappresentanti per far ragionare un governo che sfrutta e manipola».

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