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"Diritti, libertà e conquiste sociali delle donne sott'attacco" - Newsbiella.it

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Riceviamo e pubblichiamo:   

"Gli attacchi contro i diritti civili, quelli delle donne e dei bambini in primis, che reazionari, misogini, sessisti e razzisti stanno portando avanti in tutto il mondo e che in Europa, in particolare, si manifestano con la volontà precisa di annullare la Convenzione di Istanbul, trovano voce a casa nostra nel DDL Pillon, nelle mozioni “pro-vita”( come se ci fosse qualcuna di noi pro-morte) presentate ormai non più solo a Verona, ma nei Consigli di diverse città. E questo è un ritorno al passato che noi donne vogliamo fortemente contrastare".

"Pensare che il DDL Pillon sia solo una risposta alle richieste dei padri che si sono lamentati perché i figli vengono assegnati prevalentemente alle madri (dimenticando che c'è la legge in vigore per l'affido condiviso), è demenza pura ed è sottovalutare la portata di un decreto che mira in realtà a minare in profondità  le conquiste sociali e culturali  delle donne. C' è un accordo preciso tra le politiche presentate dal ministro leghista alla Famiglia Fontana e le proposte del leghista Pillon: si riparte dal matrimonio indissolubile, dal no all'aborto, dalla riscrittura di una nuova definizione del diritto di famiglia. Una minaccia per tutte le conquiste raggiunte dalla società italiana in tante battaglia di emancipazione, vedi le leggi sulle violenze sessuali, il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso. Un ritorno al medioevo in piena regola".

"La determinazione con cui Lega e i 5Stelle, con la scusa della sicurezza e dei valori di italianità e di patria, si riprendono in mano il controllo sociale è preoccupante anche perché va a colpire l'anello debole della società: donne e bambini. Nel DDL PIllon si scrive di uguaglianza ben sapendo che non è così nella realtà: le donne non hanno parità di stipendi, spesso non hanno lavoro, spesso  stanno a casa per la nascita del primo figlio, non fanno carriera e non hanno la possibilità  di contrastare le richieste di separazione ugualitaria perché non hanno le stesse risorse economiche Dietro a questa finta riforma c'è un obiettivo preciso: arrivare a vietare i divorzi e le separazioni, fingendo che in Italia non esista una mediazione familiare già in uso, che però non è quella indicata nel DDL Pillon".

"Il decreto dimentica che molte separazioni sono dovute a violenze perpetrate in famiglia e che non ci sono mediazioni possibili. Non si tratta di negare diritti ai padri, ma i minori devono essere tutelati perché non si può obbligarli a frequentare un padre violento. In questo decreto si  legge, e  neppur velatamente, l'odio contro le donne,  colpevoli di non essere riuscite a tenere insieme la famiglia. Eppure nella stessa Lega  sono molti i deputati e i senatori separati, con famiglie allargate, a cominciare da Salvini. Questo decreto non farà altro che aumentare i conflitti tra uomini e donne riportando le lancette dei diritti indietro nel tempo, senza ricordare che  proprio il conflitto di genere è alla base di tutti i conflitti. Mi auguro un risveglio democratico delle donne e degli uomini della nostra società civile perché il decreto Pillon non passi tra il silenzio e l’indifferenza generali".

Per le Democratiche - Rita de Lima

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