Gravina adotta la Carta dei diritti della bambina
Matera, nei suoi saluti, ha informato che in una riunione di giunta è stata approvata la delibera di adozione della "Carta dei Diritti della Bambina" e ha sottolineato l'importanza di tale azione ai fini dell'affermazione e della tutela dei diritti delle donne sin dalla nascita.
La past presidente Nazionale, Eufemia Ippolito, tra l'altro socia fondatrice della sezione, ha coordinato con chiarezza di dati gli interventi, facendo emergere le tappe fondamentali che hanno portato alla stesura della Nuova Carta. La Presidente della sezione Tiziana Tucci nei saluti ha sottolineato come, insieme a tutte le socie, ha fortemente sostenuto questa Carta che afferma e difende i diritti della bambina, futura donna, e ha sentito il bisogno ed il desiderio di darne massima diffusione.
La parola è passata poi alla socia Maria Giovanna Buonamassa, responsabile e coordinatrice del progetto presentato alle scuole primarie, condiviso e sostenuto dai dirigenti e approvato con delibera dai Collegi dei docenti. La Carta sarà portata dai docenti nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie e tradotta dai bambini in elaborati scritto-grafici che saranno poi esposti in una mostra e tra i quali saranno scelti i più significativi per essere pubblicati in un opuscolo che sarà distribuito nelle stesse scuole.
Fiorella Annibali, responsabile nazionale della Carta, nella sua relazione ha accennato ad alcune iniziative promosse a livello nazionale dalle sezioni e si è soffermata su alcuni articoli della Carta. Iolanda Palazzo, responsabile distrettuale della Carta, ha evidenziato come le iniziative promosse dalle sezioni mirano a far emergere quanto sia importante aiutare, proteggere ed educare la bambina fin da subito, in modo da farla crescere come cittadina attiva nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri.
Molto interessanti sono risultati gli interventi delle dirigenti presenti. La dirigente Lucia Pallucca, descrivendo la sua esperienza educativa anche da docente, ha espresso come sia possibile tutelare e far esercitare alle bambine i loro diritti in una logica non di uguaglianza tra i due sessi ma di pari opportunità. La dirigente Rosa De Leo, riportando gli opportuni riferimenti normativi, si è soffermata sul principio di sussidiarietà che realizza la promozione dei soggetti della scuola, producendo una scuola della società civile.
Angela Mazzotta