cortei in tutta Italia contro il governo
Una partecipazione come da tempo non si vedeva, in piazza sono infatti scesi in migliaia da scuole e università
Da Roma a Milano, passando per Firenze, Verona, Trento, Perugia, Napoli, Bari, Campobasso, Crotone e Messina, e poi domani a Bologna, Taranto e Siracusa. Migliaia di studenti – secondo gli organizzatori più di 100.000 in più di 70 città italiane- sono scesi in piazza per contestare le politiche del governo gialloverde. Chiedono più risorse, denunciano i tagli in tema di Istruzione e Ricerca, del sistema dell’alternanza scuola-lavoro e chiedono più fondi per la situazione fatiscente dell’edilizia scolastica. Battaglie sacrosante a cui Matteo Salvini risponde con la solita stizza che lo contraddistingue. “A Roma ‘Studenti kompagni’ e i soliti centri a-sociali organizzano il ‘No Salvini Day’, accompagnamento musicale ‘Bandiera Rossa’. Vintage! Dai ragazzi, lo sciopero al venerdì è il top!”.
Non capisce o fa finta di non capire che ascoltare i ragazzi e i giovani (che tante aspettative avevano in questo governo) gli farebbe bene, anche per capire l’Italia di oggi. E invece anche stavolta il ministro decide di provocare e divide il ‘popolo’ in buoni e cattivi.
Il corteo di Roma
Una partecipazione come da tempo non si vedeva, in piazza sono infatti scesi in migliaia da scuole e università romane. Una marea umana che attraversa il centro di Roma e che ha portato gli studenti sotto al ministero dell’Istruzione. Poco prima della partenza, piccolo flash mob da parte dei ragazzi di Link coordinamento universitario con la cenere sparsa a terra, sotto la Piramide Cestia. Il riferimento è alla frase del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti secondo cui non servirebbero ulteriori fondi per il comparto e “bisogna scaldarsi con la legna che si ha”. “La legna non c’è più- hanno spiegato gli studenti- ed è rimasta solo la cenere”.
I ragazzi sembrano essersi accorti molto presto che le promesse del ‘governo del popolo’ altro non sono che promesse contro il popolo per questi gli studenti hanno le idee chiare e scrivono sui loro striscioni: “Non è questo il cambiamento”. Non solo Roma, a prendere posizione anche gli studenti del Lazio: “Siamo in piazza perché non ci stiamo ai 29 milioni di tagli sulla scuola per finanziare la flat tax”, dice Andrea Russo, Coordinatore regionale della Rete degli studenti Medi del Lazio. “Questo non è il nostro cambiamento. Vogliamo essere ascoltati, chiediamo investimenti sulla scuola, sull’università, la ricerca, perché questo e’ l’unico modo per far ripartire il Paese, non con i respingimenti alle frontiere e la cancellazione di 40 anni di lotte per i diritti delle donne con lo scandaloso disegno di legge del senatore Pillon. Noi siamo il cambiamento”, concludono i manifestanti.
La protesta nelle altre città
In corso a Milano come in altre città italiane il ‘No Salvini day’. Durante il corteo, organizzato dai collettivi degli studentidel capoluogo lombarde, sono state anche bruciate bandiere della Lega e del M5S. Le critiche dei ragazzi sono rivolte alle politiche del governo sui migranti. In uno dei cartelli esposti durante la manifestazione si legge: “Saperi liberi e senza confini, no al decreto Salvini”. Sono diverse migliaia i manifestanti che a Napoli stanno prendendo parte ai due cortei per chiedere più investimenti per l’istruzione. Studenti in piazza anche a Cagliari per manifestare contro “un Governo che mette la scuola in secondo piano” e per chiedere che “si smetta di giocare con il nostro futuro”. Centinaia di studenti di Cosenza e provincia in corteo per dire no al piano “Scuole Sicure” lanciato dal Ministro Salvini e contestare il governo Lega – M5S.