Una su Tre… sarà una mia amica, una parente, una collega?
Sabato 18 gennaio è stato trasmesso presso la Fabbrica del Vapore di Milano, con il patrocinio dello stesso Comune, il film-documentario “Una su Tre”, diretto da Claudio Bozzatello e scritto da Nerina Fiumanò, Stefano Villani, Antonio De Luca e Michele Maggi e autofinanziato dagli stessi. La proiezione è avvenuta in collaborazione con il Gruppo di Milano 20 di Amnesty International Lombardia, che ha tenuto un tavolino durante l’evento per la raccolta di firme a favore della campagna contro la violenza sulle donne.
L’evento ha riscosso un buon successo, confermato dalla numerosa partecipazione sia durante le due proiezioni susseguitesi, che durante il dibattito sul tema, a cui hanno partecipato un giudice onorario del Tribunale dei Minori di Milano, un avvocato esperto in diritto di famiglia e minori, oltre che la regia e la produzione del film.
“Una su Tre” tratta del tema della violenza domestica sulle donne e si prefigge come obiettivo di sensibilizzare un problema che accomuna migliaia di donne nel mondo, portandolo sotto gli occhi di tutti. È stato realizzato raccogliendo statistiche, esperienze e testimonianze, non solo di donne che hanno subito violenze, ma anche di medici, psichiatri, poliziotti che hanno collaborato per realizzare un quadro generale della violenza domestica, partendo da chi la subisce e arrivando a chi la esercita.
Il cortometraggio è stato realizzato in collaborazione con quattro famose attrici italiane: Angela Finocchiaro, Debora Villa, Ottavia Piccolo e Marina Rocco, che hanno saputo rendere il filmato ancora più reale, vero e coinvolgente. Ciò che colpisce di “Una su Tre”, e che è proprio il suo punto di forza, è quel lato serio ma al tempo stesso simpatico e leggero che smorza un po’ la pesantezza del tema trattato, rendendo la visione interessante e gradevole; al punto che si è persino parlato di trasmettere il filmato nelle scuole, dove l’argomento “violenza domestica” viene raramente preso in considerazione, proprio perché affronta un tema di per sé impegnativo in modo stimolante.
Dopo che si è visto il documentario non si può non riflettere sull’argomento, è proprio il titolo che ci spinge a farlo, non si può fare a meno di soffermarci sul significato di “Una su Tre” e pensare: “Sarà una mia amica, una parente, una collega?”.
O nel caso la spettatrice sia proprio una vittima di violenza, questo filmato può dare la certezza che non si è soli, e quell’input ad agire che forse si aspettava. Noi attivisti del Gruppo di Milano 20 ci sentiamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in questa giornata, e continuiamo a mobilitarci per mantenere viva la difesa dei diritti delle donne.
Gruppo di Milano 20 di Amnesty International
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