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“Un certo Quid: il fattoreD per lo sviluppo e la crescita” è il titolo dato all’evento conclusivo del percorso biennale di ‘empowerment’ (formazione, informazione e comunicazione) intrapreso dalle operatrici e dagli operatori degli sportelli Quid (Quidonna) - il servizio che rende concrete le Pari Opportunità sul territorio - per valorizzare le attività svolte da questi sportelli e le loro relazioni con il mondo del sociale, della tutela della salute, del lavoro. L’incontro, promosso dalla Regione Veneto con la collaborazione tecnica della Fondazione Centro Produttività Veneto, si è tenuto stamattina a Creazzo (Vicenza) nella sede dell’Università del Gusto con la partecipazione dell’'assessore regionale ai diritti umani e alle politiche di genere Isi Coppola. Innovazione è stabilire delle priorità e cambiare il modo di lavorare. Su questi presupposti è nato il progetto regionale Quidonna Diritti e Risposte, che collega gli sportelli di ascolto e supporto alle donne presenti nei comuni del Veneto. Ad oggi i comuni coinvolti in rete sono oltre 90 con 29 sportelli che hanno conseguito il marchio di qualità Quidonna. "Abbiamo voluto distinguere le politiche delle pari opportunità dai centri anti violenza, perché pensiamo che abbiano differenti obiettivi e debbano prevedere azioni e collaborazioni di diversa entità. Il percorso di empowerment e formazione della rete Quidonna degli ultimi due anni, che è servito a consolidare e promuovere i servizi dei centri riconosciuti, è una best practice che presto sarà estesa anche agli organismi di parità dei Comuni”, ha detto l'assessore Coppola. “La nuova programmazione europea sulle questioni di genere – ha aggiunto - potrà essere per la rete Quidonna una nuova opportunità per implementare le attività e trasferire competenze e professionalità. Dal 2004 al 2014 le Pari Opportunità hanno ricevuto dalla Regione circa 1.700.000 euro; anche per quest’anno, nonostante la situazione congiunturale non facile, sono stati stanziati 200.000 euro, che saranno erogati come sempre a bando". Le rappresentanti dei centri intervenute hanno evidenziato, oltre ai singoli servizi offerti, le caratteristiche del loro lavoro, esprimendo alcune specificità che fanno comprendere il valore e il ruolo sul territorio delle loro attività. Non si è parlato solo di ascolto ed accompagnamento, ma anche di promozione dei bisogni delle donne, empowerment personale, punto di riferimento per servizi differenti, creazione di nuove aggregazioni, monitoraggio sui diritti delle donne per l'orientamento delle politiche di genere dei singoli comuni. Dai piccoli comuni dell'area pedemontana fino alle città di Padova e Vicenza, il filo conduttore è la capacità di questi servizi permanenti sul territorio di adattarsi alle circostanze e di muoversi all'interno delle comunità locali. Nel corso dell’evento, oltre che della rete Quid e del fattoreD o fattore Donna come motore di sviluppo e di crescita, si è parlato anche di imprenditorialità femminile, conciliazione e bilanciamento tra tempi di vita e di lavoro, reti ed esperienze d’impresa creative, performance esperienziali, ospitalità e destinazioni che propongono un’offerta turistica dedicata alle donne.