Femen - L'Ucraina non è in vendita
Inviato il 25/11/2013 da Marco Lucio Papaleo "Il femminismo tradizionale qui non lo conosce nessuno, non attecchisce, l'Ucraina non si adatta al femminismo. Dunque adatteremo il femminismo all'Ucraina." È con le parole e le ferree intenzioni di Anna Hutsol che, nel 2008, prende forma il movimento femminista contro la discriminazione Femen, che lotta per i diritti delle donne e una loro migliore affermazione nella vita e nella società ucraina (e mondiale). Un movimento controverso e provocatorio, che sfrutta i disinibiti atti di protesta delle proprie iscritte per far parlare di sé e delle proprie aspirazioni. Bistrattate e ridicolizzate da alcuni, innalzate sull'altare del femminismo da altri, le ragazze di Femen non sono mai con le mani in mano, rischiando spesso in prima persona linciaggi, processi e arresti (che non sono mai mancati in questi pochi, ma sentiti anni di attività) pur di far sentire la propria voce.Voce che è arrivata, col tempo, a superare i confini patrii grazie a internet e televisione, che ne han parlato spesso ma non sempre con cognizione di causa.
A far luce sul fenomeno ci pensa ora l'esordiente Kitty Green, con un documentario girato da 'insider' del movimento. “Ricordo che la prima volta che sentii parlare di Femen fu vedendo la foto di una di loro su una rivista: era in topless e girava con un cartello con su scritto «L'Ucraina non è un bordello». Pensai fosse un'immagine molto bella, per quanto ingenua. Del resto, tentava di fare del bene, seppur con metodi contraddittori. Ma questa contraddizione mi affascinava”. E la giovane filmaker è rimasta così affascinata da decidere di entrare in contatto con le Femen e diventare, in un certo qual modo, la loro reporter ufficiale per più di un anno, durante il quale ha filmato le loro proteste ma nel contempo ha realizzato anche diverse interviste e intermezzi di vita quotidiana, per dare un quadro abbastanza esauriente del movimento e, soprattutto, dei suoi attivisti. Vedendolo si hanno le basi per capire cos'è Femen, come agisce e soprattutto per mano di chi. In primis, veniamo a conoscere molte delle sue più importanti sostenitrici, tra cui le sorelle Shevchenko, le loro storie e il perché si battono per la causa della parità di diritti e opportunità in una società dura e repressiva come quella dell'Ex Unione Sovietica. Nel farlo, la Green non manca mai, comunque, di far risaltare (anche tramite azzeccate -quanto azzardate- concordanze audio/video) le contraddizioni insite al movimento: tra tutte, la presenza di “eminenze grigie” di sesso maschile, più o meno in grado di metter bocca sull'organizzazione. Patriarchi contro il patriarcato, dunque? Anche, ma non solo: determinazione, spirito di libertà e di protesta, voglia di cambiamento a tutti i costi non sembrano mai mancare.