Turchia, Erdogan presidente. E dopo la vittoria va in moschea - QuotidianoNet
Ankara, 10 agosto 2014 - Il premier islamico turco Recep Tayyip Erdogan ha vinto al primo turno le presidenziali in Turchia. Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Anadolu, Erdogan ha vinto con il 51,98% dei voti sul 98% di schede scrutinate. Ihsanoglu oscilla al 38.34% mentre il terzo candidato, Selahattin Demirtas, si attesta intorno al 9,71%. Quella di oggi è l'ottava vittoria elettorale consecutiva di Erdogan sull'opposizione laica da quando è arrivato al potere con il suo partito islamico Akp nel 2002.
Erdogan, che dopo l'annuncio della vittoria si è recato in moschea per pregare, ha detto che con la sua elezione, "il popolo ha manifestato la sua volontà". La sua vittoria, anche se i sondaggi davano un margine più ampio, non sorprende come quella alle amministrative del 30 marzo dove era prevista una batosta dopo la sanguinosa repressione la scorsa estate delle proteste di Gezi Park.
Erdogan non ha fatto misteri che l'obiettivo del suo mandato sarà trasformare la Turchia in un repubblica presidenziale dopo le legislative del 2015. Al momento non può perchè non non dispone dei due terzi del Parlamento. In ogni caso da presidente, Erdogan otterrà - secondo i suoi denigratori - la cosa che al momento gli sta più a cuore: l'immunita presidenziale che lo metterà al riparo dalle indagini in corso per presunte storie di corruzione che hanno visto coinvolti suoi ministri, dimissionati, ed anche il figlio intercettato.
Quella di oggi è la sua ottava vittoria elettorale consecutiva sull'opposizione laica da quando è arrivato al potere con il suo partito islamico Akp nel 2002. Erdogan sostituirà alla fine di agosto il compagno di partito Abdullah Gul a Palazzo Cankaya, il palazzo presidenziale costruito quasi un secolo fa per il fondatore della repubblica turca Mustafa Kemal Ataturk. L'opposizione teme che sotto la sua presidenza imprima una ulteriore stretta autoritaria e islamica al paese.
Almeno 5mila donne turche vittime di violenze e poste sotto protezione oggi non hanno potuto votare alle presidenziali ufficialmente per "motivi di sicurezza", riferisce la stampa di Ankara. L'associazione di difesa dei diritti delle donne ha chiesto alle autorità di consentire loro di votare senza dovere rivelare la loro identità in pubblico. La richiesta è stata tuttavia respinta. Secondo un rapporto Onu il 39% delle donne turche ha subito violenze. I reati di natura sessuale inoltre sono aumentati nel paese del 400% negli ultimi 10 anni. Hurriyet ricorda che la Turchia è al 120mo posto su 136 paesi nel 'Gender Gap Index' stabilito nel 2013 dal World Economic Forum, in calo di 15 posti dal 2006.