"Basta fotoritocco. Più magre non significa più belle"
Si è detto tanto sulle “insidie” di photoshop, dalle “ascelle approssimative” alle parti del corpo che scompaiono. Jamie Feldman, sull’Huffington Post Usa, nota come la tendenza generale della gente sia quella di non perdonare chi ricorre ai trucchi del noto programma per abbellire la propria immagine e nota come, spesso, i dibattiti scaturiti da queste piccole polemiche possano avere dei risvolti interessanti. È il caso della compagnia Fella Swim, produttrice di costumi da bagno, e dei ritocchi alle foto (scattate dal fotografo Pip Summerville) della top-model australiana Meaghan Kausman.
La Kausman, infastidita dai ritocchi alla propria immagine, ha postato sul proprio profilo Instagram due foto che la ritraggono (una posteriore e l’altra precedente al trattamento photoshop) e ha commentato: "È scioccante! Io porto una taglia 8, non una 4. È il mio corpo quello lì! Mi rifiuto di stare ferma a guardare mentre vari individui e compagnie continuano a proporre e a promuovere il concetto di “più magro più bello”. Le donne sono tutte belle, donne di tutte le forme e di tutte le taglie! Il mondo del marketing è impazzito, non è giusto alterare l’immagine di una donna per farla sembrare più magra.
In seguito alla presa di posizione della modella, la compagnia di costumi da bagno si è scusata pubblicamente e ha rimosso l’immagine “photoshoppata”, ma questo non ha impedito alla Kausman di continuare la sua battaglia per i diritti delle donne.
Il servizio fotografico era una collaborazione tra la modella e il fotografo e le fotografie erano di loro proprietà, la ditta Fella Swim si era offerta di fornire i costumi da bagno. In una mail inviata all’Huffington Post Usa, la modella ammette: “Non avrei mai pensato che la Fella potesse impossessarsi delle foto, senza permesso e andandole poi a modificare. La società continua a perpetuare l’idea (sbagliata) del magro come bello, ma grazie al cielo, le cose stanno cambiando, la mentalità della gente sta cambiando. Io sono fiera e onorata di far parte di questa rivoluzione”.