In Egitto violenza sulle donne "a livelli impressionanti"
Roma, 21 gen. (askanews) - Secondo un rapporto diffuso oggi da Amnesty International, in Egitto la violenza contro le donne e le ragazze ha raggiunto un livello impressionante, sia tra le mura domestiche che in pubblico, comprese le aggressioni di gruppo e la tortura nei centri di detenzione. Recenti riforme di poco conto non hanno posto rimedio alle carenze legislative e un'impunità radicata continua ad alimentare una cultura di ordinaria violenza sessuale e di genere. "In ogni aspetto della loro vita, di fronte alle donne e alle ragazze egiziane si presenta, in onnipresente agguato, lo spettro della violenza fisica e sessuale. Tra le mura domestiche, molte sono sottoposte a vergognosi pestaggi, aggressioni e violenze da parte di mariti e parenti. In pubblico subiscono costanti molestie e aggressioni di gruppo, cui si aggiunge la violenza degli agenti statali", ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. Negli ultimi mesi, le autorità egiziane hanno annunciato alcune iniziative specifiche, come l'introduzione di una legge contro le molestie sessuali. Tuttavia, l'impegno assunto pubblicamente dal presidente Abdel Fattah al-Sisi di contrastare il fenomeno non si è ancora tradotto in una strategia coerente ed efficace. Le autorità continuano a non riconoscerne la dimensione e non assumono le misure necessarie per fermare concretamente la violenza contro le donne e la radicata discriminazione nei loro confronti. "Nel corso degli anni, i vari governi egiziani hanno da un lato esaltato i diritti delle donne in quello che è risultato un mero esercizio di pubbliche relazioni, dall'altro hanno usato la violenza contro le donne per guadagnare vantaggi politici nei confronti dei loro avversari. Chi era al potere ha accusato l'opposizione di essere responsabile dell'endemica violenza contro le donne e ha promesso riforme, senza mai attuarle" - ha sottolineato Sahraoui. "La violenza e la discriminazione colpiscono le donne di ogni orientamento politico. Misure isolate e promesse che poi non verranno mantenute non servono. Le autorità del Cairo devono cogliere l'opportunità delle elezioni parlamentari di marzo per porre la questione al centro dell'agenda politica. Non devono esserci né 'se' né 'ma' quando si tratta di porre fine alla violenza contro le donne e permettere loro di partecipare alla vita pubblica" ha aggiunto Sahraoui. Oltre il 99 per cento delle donne e delle ragazze egiziane che hanno preso parte a un sondaggio di UN Women nel 2013 ha riferito di aver subito una forma o un'altra di molestia sessuale. Da quando nel 2014 è stata introdotta la legge che punisce le molestie sessuali con una pena minima di un anno di carcere, le condanne sono state pochissime e la vasta maggioranza delle donne attende ancora giustizia. Anche quando chiedono aiuto, capita spesso di sentirsi ignorate o trattate con disprezzo dalla polizia o dal sistema giudiziario. Amnesty International chiede alle autorità di adottare una strategia, tanto promessa quando ritardata, per contrastare la violenza sulle donne. "Le autorità hanno fatto grandi promesse ma di fatto hanno realizzato una piccolissima parte di quelle riforme complessive di cui c'è disperato bisogno. Le donne sono una parte fondamentale della soluzione ai problemi che l'Egitto sta affrontando. È giunto il momento che le autorità presentino un piano per porre fine ad anni e anni di violenza e discriminazione", ha commentato Sahraoui. Mau