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avvocato a tutti i costi" al Teatro Santa Cecilia, 15 dicembre 2019

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il teatro a servizio dei diritti e del diritto, una serata speciale vivendo l'esempio di Nasrin Sotoudeh. Lo spettacolo "Nasrin Sotoudeh: avvocato a tutti i costi" si terrà a Palermo, domenica 15 dicembre, alle ore 18.00, presso il teatro Santa Cecilia. Nasrin Sotoudeh è un avvocatessa e attivista iraniana, che si occupa di tutelare i diritti umani e di favorirne il riconoscimento formale e sostanziale nel suo paese. Condannata a quasi quattro decenni di carcere e a 148 frustate, Nasrin si è distinta per le battaglie condotte a difesa delle donne e contro la pena di morte.

L'evento presevede un ticket d'ingresso di 10 euro. "L'associazione dei Giuristi Siciliani (Agius) è orgogliosa di avere realizzato il primo evento teatrale riconosciuto dall'ordine degli avvocati di Palermo per la formazione continua. Agli avvocati che parteciperanno saranno riconosciuti 3 cfu in materia di deontologia. L'evento si inserisce all'interno della campagna nazionale Woman's Freedom Iran, ideata da Mete Onlus in collaborazione con lo Studio Legale Leone Fell & C. e l'associazione Antigone. Per sostenere la campagna a tutela dei diritti delle donne e della loro libertà, verrà richiesto un contributo minimo di 10 euro a persona. È possibile acquistare i biglietti direttamente su Eventbrite in modo facile e veloce: fai click sul tasto verde "Biglietti" e segui le istruzioni per prenotare il tuo posto!

Lo spettacolo teatrale, Rose Selvatiche, scritto dal regista (e avvocato) palermitano Alessandro Ienzi si concentra sulla vicenda che ha intrecciato il destino dell'avvocatessa con quello di Zahra Bahrami, giovane ballerina di danza del ventre, di nazionalità olandese e iraniana, che tornata in Iran nel 2009, fu condannata all'impiccagione per l'accusa, mai provata, di traffico di stupefacenti dopo che aveva manifestato contro le autorità governative.

A Nasrin Soutoudeh, fu impedito di difendere la sua assistita, che fu giustiziata senza che avesse luogo un regolare processo. Rose selvatiche, non addentrandosi nelle difficili pieghe della vicenda, tenta di spiegare le relazioni tra comandanti e comandati e il ruolo di chi nell'esercizio della professione forsense non si piega alle prepotenza, dei più forti,ma combattendo a testa alta accetta le condanne che senza giustificazione le piovono addosso, nella fondata convinzione di poter un giorno vedere sorgere un'alba più limpida. 

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