La vedova di Chris Cornell ha fatto causa ai Soundgarden
La vedova di Chris Cornell, Vicky, ha intentato una causa contro i Soundgarden, sostenendo che la band si rifiuta di pagare i diritti d’autore su sette registrazioni inedite realizzate da Cornell prima della sua morte nel 2017.
La causa, presentata lunedì al tribunale della Florida, punta il dito contro gli ex compagni di band di Cornell, Kim Thayil, Matt Cameron e Ben Shepherd, e contro il business manager Rit Venerus (che ha rifiutato di commentare). Nel testo c’è scritto che avrebbero “spudoratamente cospirato per trattenere ingiustamente centinaia di migliaia di dollari dovuti alla vedova e ai figli minori di Chris in un tentativo illegale di forzare gli eredi a consegnare loro alcune registrazioni audio create da Chris prima di morire”.
Secondo la moglie, Cornell ha realizzato le sette registrazioni nel suo studio personale in Florida nel 2017. La causa sostiene che non c’è mai stato alcun accordo esplicito sul fatto che queste canzoni fossero per i Soundgarden, e che Cornell ne era il proprietario esclusivo. Dopo la morte di Cornell, la band ha contattato Vicky, che ha accettato di condividere le registrazioni inedite con i Soundgarden per un potenziale nuovo album, purché utilizzassero uno dei “produttori di fiducia” di Cornell e la tenessero informata su una possibile strategia di marketing degli album. Circa un anno dopo, tuttavia, la band avrebbe dichiarato di non essere disposta a impegnarsi per il produttore, avendo pianificato invece di coinvolgere i propri, e non sarebbe stata disposta a passare “attraverso un processo di approvazione” della strategia di marketing.
Un rappresentante di Vicky Cornell ha riferito a Rolling Stone di una dichiarazione che la donna ha pubblicato su Instagram, in cui ha scritto: “Sono scioccata dalla frequenza con cui succedono queste cose. Non riguarda solo me, la vedova della rockstar, o la vedova di un politico; è il caso della stragrande maggioranza delle donne dopo che i loro partner se ne sono andati. Trascende la classe socio-economica, la razza e la religione. È un tema spiacevole e purtroppo fin troppo comune. Familiari, amici e colleghi di lavoro insensibili, che sfrutteranno la vulnerabilità di una vedova quando sarà sola e distrutta”.