VALENCIENNES, FRANCE - JUNE 29: Milena Bertolini, head coach of Italy talks to her players as they take a drink during a coo during the 2019 FIFA Women's World Cup France Quarter Final match between Italy and Netherlands at Stade du Hainaut on June 29, 2019 in Valenciennes, France. (Photo by Robert Cianflone/Getty Images)
Buone notizie per le donne impegnate nei campi di calcio.
La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla manovra che equipara le donne agli uomini, estendendo le tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo. Al fine di promuovere il professionismo nel mondo dello sport femminile, inoltre, tale provvedimento introduce un esonero contributivo al 100% per tre anni (fino a un massimo di 8 mila euro) per le società che stipulano con le altete dei contratti di lavoro sportivo. Un passo avanti nel mondo del calcio femminile, che nei mesi scorsi ha attratto a sé nuovi spettatori grazie ai successi delle atlete italiane. Ma non solo. L’emendamento, infatti, riguarda anche basket, volley e rugby. Adesso, spetterà alle singole Federazioni deliberare lo status giuridico alle proprie tesserate e, dunque, decidere se aprire le porte al professionismo o meno. Dal punto di vista della legge, ad ogni modo, la svolta è stata avviata.
“La commissione bilancio del Senato ha approvato l’emendamento a mia prima firma sul passaggio al professionismo negli sport femminili. Sono molto soddisfatto, perché è un primo passo concreto per fare in modo che le atlete che dedicano la propria vita e il proprio lavoro allo sport abbiano le stesse tutele dei loro colleghi maschi” – ha commentato l’esponente del PD Nannicini in un comunicato – “Ringrazio l’Associazione Italiana Calciatori e Calciatrici e tutte le atlete dei diversi sport che si sono mobilitate per sostenere questo emendamento. Adesso la battaglia continua, perché l’emendamento prevede un incentivo per le società le cui federazioni decidono di passare al professionismo, attraverso uno sgravio contributivo per tre anni al 100% fino a un tetto di 8000 euro. Adesso dobbiamo fare in modo che questo incentivo si trasformi in scelte concrete con l’impegno di tutti“.