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Il murales delle Donne Partigiane di Milano

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il 15 dicembre Milano ha inaugurato il piazzale Donne Partigiane con un coloratissimo e potente murales. Dedicato alla Resistenza al femminile, è stato ridipinto da tre street artist milanesi per celebrare tutte le donne che, come le partigiane, hanno lottato per la libertà. Sul muro principale del centro sociale Barrio's, affacciato sulla piazza in zona Barona, è stata raffigurata la partigiana milanese Gina Galeotti Bianchi, «Lia» il suo nome di battaglia. Ragioniera, nata a Mantova nel 1913, morì dopo anni di lotta contro il fascismo, proprio nei giorni della Liberazione di Milano. Era incinta di otto mesi quando il 24 aprile 1945, mentre stava raggiungendo l'ospedale Niguarda dove doveva incontrare alcuni partigiani feriti - ricoverati sotto false generalità - venne uccisa da una raffica di mitra da un gruppo di soldati tedeschi. Aveva 32 anni. Come ricorda il sito dell'Anpi (Associazione Nazionale partigiani italiani) 'Lia' aveva inizato da giovanissima, 17 anni prima, la sua attività antifascista. Due anni prima di essere uccisa era stata arrestata e deferita al Tribunale Speciale per essere stata tra gli organizzatori a Milano degli scioperi del marzo contro la guerra. Incarcerata per quattro mesi, fu liberata con la caduta del fascismo il 25 luglio e l'8 settembre entrò nelle organizzazioni della Resistenza. Fece parte, in particolare, del Comitato provinciale di Milano dei «Gruppi di difesa della donna».

Insieme a Gina Galeotti Bianchi, nel murales ci sono Angela Davis, celebre attivista del movimento afroamericano statunitense, militante del Partito Comunista degli Stati Uniti fino al 1991 e femminista, Marielle Franco, consigliera comunale di Rio de Janeiro, attivista per i diritti delle umani, bisessuale e femminista, assassinata nel 2017. Nel murales anche il volto di Asia Ramazan Antar, nota anche con lo pseudonimo di Viyan Antar, guerrigliera e attivista curda con cittadinanza siriana uccisa nel 2016 durante uno scontro a fuoco con i miliziani di Daesh. Nel 2014, quando aveva solo 16 anni si unì all'Unità di Protezione delle Donne per combattere lo Stato Islamico nel conflitto del Rojava, dove perse la vita. Poi ci sono le sorelle Mirabal, che nella Repubblica Dominicana nel 1960 si opposero al dittatore Trujillo. Pagando con la vita. Il 25 novembre celebriamo la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne in loro onore.

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