Una "carovana" per raccogliere i bisogni delle donne dei paesi del circondario
Imola. Un camper, con all’interno operatrici del settore italiane e straniere, per avvicinare le donne con problemi di violenza di genere, fisica o psicologica ma pure di non padronanza della lingua italiana, che vivono in diversi luoghi un po’ appartati dei paesi del circondario (per non creare problemi di vergogna) e hanno problemi a raggiungere anche posti come Trama di Terre.
Così da Trama, in partnership con l’Unione dei Comuni del Circondario, l’Ausl, il Cpia e la Cgil, è nata l’idea di avvicinarsi a loro con un vero e proprio mezzo denominando l’iniziativa “La carovana delle donne per i diritti di genere”.
Le donne incontrate, alle quali è stata trasmessa direttamente l’informazione sul progetto, sono state circa 1.700. Coloro con cui c’è stato dialogo in maniera più approfondita sono state 741, mentre le donne con cui si è svolto un colloquio individuale sono state 176. Delle 176 donne con cui è stato svolto un colloquio individuale il 38% sono italiane (tra cui 9 italiane di origine straniera), mentre il 62% straniere. Le nazionalità prevalenti sono state quella marocchina, rumena, tunisina e pakistana. La maggior parte delle donne incontrate hanno tra i 25 e i 65 anni, la fascia prevalente dai 35 ai 50 anni.
I bisogni principali emersi nei colloqui con le donne che si sono rivolte alla Carovana sono stati: poter accedere a corsi di italiano (66), richiesta di informazioni approfondite sul progetto (40), richiesta di ascolto (30) di cui la maggior parte (23) per situazioni di violenza maschile in cui le donne si trovano attualmente o di cui sono state in passato vittime o testimoni e alcune hanno dichiarato, amaramente, di essersela dovuta cavare da sole. In alcuni casi, è stata notata l’aperta ostilità da parte di alcuni uomini, con aggressioni verbali, commenti sessisti o avvicinamenti alla Carovana per controllarne l’operato.
Il bisogno maggiore emerso, come detto, è quello di avere completa padronanza della lingua italiana.
Delle 66 donne che si sono avvicinate al camper per chiedere informazioni sui corsi di italiano esistenti nel territorio, 39 sono in Italia da una media di 9,6 anni (per le rimanenti non è stato possibile raccogliere il dato). Sempre di queste 66 donne, 9 hanno un buon livello di conoscenza della lingua e vorrebbero perfezionarla, 34 hanno un livello di italiano sufficiente/minimo indispensabile, mentre 6 non parlano per nulla o sono analfabete anche all’origine (2); per le rimanenti non è stato possibile raccogliere il dato. Ciò obbliga gran parte di loro a dipendere dagli altri, in particolare dai mariti, per accedere ai servizi e partecipare alla vita pubblica.
Molto utili si sono rivelate le riunioni del tavolo di coordinamento del progetto, costituito dai partner. Il tavolo si è riunito periodicamente per coordinare gli interventi e raccogliere i feedback delle diverse istituzioni coinvolte, che hanno così potenziato la conoscenza e il confronto reciproco. Grazie a questo lavoro di raccordo, ad esempio, il gruppo di lavoro è riuscito a far partire un corso di lingua italiana di livello A1 presso il Comune di Castel Guelfo, con il coinvolgimento di una quindicina di donne che sono state tutte, tranne due, intercettate grazie alla Carovana.
Naturalmente, l’auspicio è che a livello nazionale, regionale e locale vengano messe a disposizione risorse non a spot, ma di lungo periodo per promuovere e far partire iniziative di sensibilizzazione e di promozione per una cultura fondata sulla parità di genere.