Loujain, prima donna saudita a guidare l'auto. «In galera da un anno, torture e abusi»
Loujain Al-Hathloul, 29 anni, non potrà assistere oggi alla Supercoppa Juventus-Lazio al "King Saud University Stadium" di Riad, lei che si è sempre battuta per i diritti delle donne arabe, compreso quello di tifare sugli spalti. Loujain è in carcere in Arabia Sauditasolo perché è stata tra le prime donne a mettersi alla guida di un’automobile. La denuncia è di Amnesty Italia che lancia un appello per chiedere la liberazione.
APPROFONDIMENTI
Arabia Saudita, abolita la segregazione delle donne nei ristoranti: niente più ingressi separati
Insieme ad altre paladine dei diritti umani, Loujain stava conducendo una campagna pacifica per il diritto alla guida, per porre fine al sistema di tutela maschile e per la giustizia e l’uguaglianza delle donne in Arabia Saudita. Tre mesi dopo il suo arresto, altre donne che si battevano con lei sono state arrestate. Loujain è stata portata in giudizio davanti al tribunale penale di Riyad il 13 marzo 2019. Resta in carcere con l’accusa di aver contattato organizzazioni internazionali.
«L’accanimento delle autorità saudite nei confronti di Loujain al-Hathloul e delle altre arrestate è assurdo e ingiustificabile», denuncia Amnesty. «Loujain al-Hathloul e le altre donne che difendono i diritti umani devono essere rilasciate immediatamente in quanto prigioniere di coscienza, detenute esclusivamente per il loro pacifico lavoro in favore dei diritti umani». La donna avrebbe subito in carcere torture, molestie sessuali e maltrattamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA