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10 donne che hanno segnato il 2019

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Sono impegnate in una causa e si sono distinte per il loro coraggio e il loro percorso: chi sono le dieci donne che hanno fatto la differenza nel 2019 (ricordandoci che non solo dieci, ovviamente, ma molte di più).

Greta Thunberg: “Persona dell’anno”

L’attivista per l’ambiente svedese Greta Thunberg è riuscita a far diventare l’emergenza climatica la notizia dell’anno. La problematica dalla quale nessuno può più fuggire. Soprattutto politici e governanti. Nell’agosto 2018 ha lanciato il “Fridays for Future”, il movimento internazionale di sciopero degli studenti in difesa del clima. 

A settembre 2019, l’attivista arrivata in barca al vertice sul clima organizzato dalle Nazioni Unite e denuncia l’assenza di atti forti da parte dei governi: «Come osate?» ha ripetuto furiosa. «Non dovrei essere qui io a dirvelo, dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’oceano». E con la stessa rabbia si è presentata alla COP25, la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, a dicembre 2019.

All’età di sedici anni, la sua lotta si è dimostrata così risoluta e l’impegno contro il riscaldamento globale così intenso che per il Times è stata nominata “persona dell’anno”

Virginie Viard: la nuova Coco Chanel

Virginie Viard è stata nominata direttore artistico della casa di alta moda, poco dopo la morte di Karl Lagerfeld nel febbraio 2019. Trucco leggero, frangia smussata e abiti sempre e soltanto neri. Pupilla e braccio destro di lungo corso del leggendario stilista, Viard è arrivata a Chanel come stagista di alta moda nel 1987. Nel 1997 è stata nominata coordinatrice di haute couture e in questi 30 anni ha lavorato fianco a fianco con il “kaiser” della moda, diventando la sua più stretta collaboratrice.

Di lei Lagerfeld ha detto che “si tratta della persona più importante, non solo per me ma anche per l’atelier, per tutto. È il mio braccio destro e anche sinistro». Ha sempre lavorato nell’ombra, senza mai soffrire per questo. E ora, con la Viard, la guida dell’azienda fondata da Coco Chanel ritorna nelle mani di una donna.

Christine Lagarde: prima donna a capo della BCE

Specialista in diritto del lavoro, fusioni e acquisizioni e avvocata all’Ordine di Parigi, Christine Lagarde ha iniziato la sua carriera politica nel 2005. Nel 2007 è stata nominata Ministro delle finanze e dell’economia, prima di assumere la carica di capo del Fondo monetario internazionale (FMI) quattro anni dopo, prima donna a ricoprire questo incarico.

Così come diventa la prima donna ad essere nominata, quest’anno, a capo della Banca centrale europea (BCE). A dicembre, rivendica la “saggezza” della “civetta”: «Non sono né una colomba, né un falco. La mia ambizione è quella di essere una civetta». (La civetta è il simbolo della dea Minerva, la dea romana della sapienza, ndr).

Jacinda Ardern: una nuova leadership

Dopo gli attacchi islamofobici da parte di un cittadino neozelandese a Christchurch nel marzo 2019, la Prima Ministra della Nuova Zelanda Jacinda Arden è diventata la faccia composta ed empatica di un Paese intero. Si è presentata subito a Christchurch indossando un velo nero attorno alla testa in segno di rispetto per l’Islam e ha fatto visita ai familiari delle vittime, spingendo il New York Times a scrivere che «l’America ha bisogno di un leader come Jacinda Ardern».

Dal punto di vista ecologico, non deve essere superata da quando ha iniziato a settembre 2019 l’accordo sui cambiamenti climatici, il commercio internazionale e la sostenibilità. Trentanove anni, laburista, lotta per l’ambiente. Ha fatto approvare una legge per azzerare le emissioni di anidride carbonica entro il 2050

Megan Rapinoe: Pallone d’Oro

La Lionel Messi del calcio femminile. Megan Rapino è la centrocampista statunitense che, dopo aver contribuito alla vittoria della Nazionale USA ai Mondiali di calcio femminile 2019. E a seguire ha vinto il Pallone d’oro 2019. L’atleta è diventata una icona del calcio femminile. E oltre alle sue vittorie sportive, Megan è famosa per la sua lotta contro ogni forma di discriminazione.

Dichiaratamente lesbica, i suoi impegni politici e sociali riguardano in particolare la parità retributiva tra uomini e donne e la lotta contro l’omofobia. Apertamente anti-Trump, ha rifiutato di incontrare il presidente americano se la sua squadra avesse vinto i Mondiali.

Nasrin Sotoudeh: attivista dietro le sbarre

L’avvocata iraniana, coraggiosa attivista per i diritti umani, Nasrin Sotoudeh è stata condannata l’11 marzo 2019 a ulteriori dieci anni di carcere (aveva già scontato una pena detentiva di cinque anni per spionaggio da giugno 2018) e 148 frustate per “incitamento alla dissolutezza”.

Premiata nel 2012 con il Premio Sakharov, si è resa famosa anche difendendo diverse donne arrestate tra dicembre 2017 e gennaio 2018 che si erano tolte il velo in pubblico. Prigioniera della Repubblica islamica, non si fermano le mobilitazioni internazionali di solidarietà per il suo caso.

Ursula von der Leyen: prima donna alla Commissione europea

Dottoressa e multilingue, madre di sette figli è stata eletta a luglio 2019 come Presidente della Commissione europea dal Parlamento europeo. È la prima donna a ricoprire questo incarico. Ursula von der Leyen inizia la propria carriera politica relativamente tardi, a 43 anni.

Dopo essere entrata nel parlamento della Bassa Sassonia e nel governo locale nel 2003, con delega a famiglia e affari sociali, viene scelta dall’attuale cancelliera tedesca come ministra per la Famiglia nel 2005, entrando a far parte del primo governo Merkel.

Da allora, von der Leyen è ministro in tutti i governi Merkel: nel 2009 assume la guida del dicastero del lavoro e nel 2013 diventa la prima donna ministro della Difesa della storia tedesca. 

Meghan Markle: le deputate sono con lei

Se i sudditi britannici sono divisi, Megan Markle può contare sul sostegno delle parlamentari inglesi. Settantadue deputate della Camera dei comuni hanno voluto scrivere una lettera aperta per esprimere «solidarietà» nei confronti della moglie di Harry: «In alcune occasioni, storie e titoli hanno rappresentato un’invasione della sua privacy e hanno cercato di esprimere opinioni sul suo personaggio, senza alcuna buona ragione», si legge nella lettera.

«Ancora più preoccupante è il fatto che possono essere rintracciate sfumature coloniali obsolete in alcune di queste storie. Come deputate del parlamento di ogni provenienza, siamo con voi nel dire che non si può permettere che rimangano incontrastate».

Marlène Schiappa: guerra alla violenza contro le donne

Militante femminista, blogger autrice di saggi sulla possibilità di conciliare famiglia e lavoro, Marlène Schiappa, 35 anni, ministra per le pari opportunità del Governo francese, è diventata in breve tempo la paladina dei diritti delle donne di Francia, sospinta anche dall’onda internazionale del movimento #MeToo che ha sposato senza tentennamenti.

Il marito l’ha soprannominata «il bulldozer» e di questo avviso sembra essere anche il presidente Macron. Sempre in prima linea, sorda alle critiche e sicura della legittimità delle sue lotte, attacca a testa bassa, senza mai voltarsi indietro.

Sophie Viger: la tecnologia è donna

Ex sviluppatrice freelance, direttrice dell’istituto di istruzione superiore francese Ecole 42. La sua lotta e il suo impegno nel 2019 sono sempre stati indirizzati a femminilizzare il mondo dell’IT, in cui «le donne (in Francia) rappresentano solo il 16% dei dipendenti».

Di fronte a questa osservazione, afferma di essere determinata a incoraggiare le donne a imporsi nel settore tecnologico. Ecole 42, creata da Xavier Niel, quest’anno ha portato il 26% delle donne presenti nell’istituto agli esami, rispetto solo al 15% nel 2018.

Il suo obiettivo per il prossimo anno? Raggiungere la parità all’interno dell’istituzione.

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