Le donne più influenti del decennio 2010-2020

È stata molto più di una First Lady: Michelle Obama è il simbolo di empowerment per definizione. Da una posizione privilegiata alla Casa Bianca ci ha regalato quasi un decennio di ispirazione. È la proverbiale grande donna accanto a un grande uomo, perché non siamo più disposte a restare indietro.

Da leggere: la sua biografia Becoming. La mia storia (Garzanti, 2018).

Tutto è partito da un suo tweet del 15 ottobre 2017, in cui chiedeva semplicemente di rispondere usando le parole "anch'io". Da lì #MeToo ha scoperchiato gli abusi, il sessismo, la violenza che milioni di donne subiscono senza fiatare. Quel giorno il mondo è cambiato.

Ci ha fatto sognare a Rio de Janeiro nel 2016 vincendo quattro medaglie d'oro. È una leggenda vivente della ginnastica artistica, ad oggi la migliore ginnasta della storia: ovunque vada, da 6 anni, si porta a casa l'oro. Per le qualificazioni dei Mondiali 2019 ha eseguito un doppio salto con triplo avvitamento, per il quale i giudici hanno dovuto creare un apposito punteggio che porta il suo nome, il Biles II.

Prima di prendere il cognome del suo famosissimo marito, sposando George Clooney nel 2014, Amal Alamuddin era già una star del diritto internazionale e paladina dei diritti umani. È una presenza fissa all'ONU e una delle donne arabe più power del mondo. Fearless come poche!

Il 22 maggio 2017 è scoppiata una bomba al concerto di Ariana Grande a Manchester, che ha ucciso 23 persone e ne ha ferite più di 250. Ariana, con grande coraggio, è tornata su quel palco assieme a tanti artisti, per raccogliere i fondi da donare alle famiglie delle vittime. Quel giorno l'amore ha vinto sulla paura. #OneLoveManchester

Campionessa di scherma e di resilienza, otto ori di cui uno olimpico, Beatrice Vio è la prova vivente che la vita è una figata e niente è impossibile se ci metti grinta, talento e tanta forza di volontà. E che a volte bisogna avere il coraggio di rompere le regole, tipo facendosi i selfie con Obama.

Da leggere:Se sembra impossibile allora si può fare. Realizziamo i nostri sogni, affrontando col sorriso ostacoli e paure (Rizzoli, 2017)

È arrivata in punta di piedi nel 2018 a sussurrarci, in svedese, che il pianeta è seriamente in pericolo. La sua voce risoluta, dal Parlamento Svedese, è arrivata alle Nazioni Unite. Più di quattro milioni di ragazzi di tutto il mondo sono scesi in piazza. Se avremo ancora un pianeta in cui vivere sappiamo chi bisogna ringraziare. #FridaysForFuture

Beyoncé ci ha lasciato il più grande inno femminista del decennio, Run the World (Girls), contenuto nel suo album 4 del 2011. Tra le rime ha ammonito il genere maschile: non osate mancarci di rispetto, guai a toccarci senza il nostro permesso. Boom!

Il maschio del clan Kardashian-Jenner nel 2015 ha cambiato sesso, unendosi a pieno titolo alle donne più popolari di questo decennio. Divide lo scettro con Kim Kardashian, Khloé, Kourtney, e le sue figlie naturali Kendall e Kylie Jenner. Stare al passo con quella famiglia è tutto un programma! #KUWTK

Il suo album 21 del 2011 ha venduto oltre 5 milioni di copie solo in UK ed è uno dei più ascoltati del decennio, dopo 25 (nel 2015). Pare che stia per uscire con un nuovo album, che secondo le indiscrezioni dovrebbe chiamarsi 31. Attendere prego!

Ha dato un significato alla parola più controversa (sui social e fuori) del decennio: influencer. Nel suo caso, da 17 milioni di follower (in continuo aumento). Dal suo blog The Blonde Salad alle prime file alle sfilate, è una delle imprenditrici self-made italiane più note al mondo nel fashion system. Harvard l'ha invitata due volte a tenere delle lezioni di business, nel 2014 e nel 2017.

Da vedere: il docufilm Chiara Ferragni - Unposted (2019), su Amazon Prime, in cui si toglie qualche sassolino dalle scarpe.

Come puoi intuire dalla foto che abbiamo scelto (genere: Hillary is not amused) siamo ancora in lutto per la sconfitta contro Trump. Avrebbe potuto diventare la prima donna Presidente degli Stati Uniti e fare la differenza su molti temi di cruciale importanza, dall'accoglienza dei migranti all'inquinamento atmosferico. Speriamo che nel prossimo decennio abbia ancora voglia di correre.

Nel 2014 è stata la prima attrice di colore a vincere un Emmy Award, per la sua interpretazione nella serie tv Le regole del delitto perfetto. Il suo celebre discorso ha spiegato che non si possono vincere premi per ruoli che non esistono e la sua vittoria è la testimonianza che questi ruoli bisogna crearli. Ha vinto anche un Oscar come Miglior attrice non protagonista in Barriere (Fences) del 2016. You go, Viola!

L'abbiamo vista inciampare a faccia in giù sulla scalinata che porta al palco degli Academy Awards, quando nel 2013 è diventata la seconda più giovane attrice a vincerne uno perIl lato positivo - Silver Linings Playbook. L'abbiamo vista anche con un arco in mano in Hunger Games, una delle trilogie del decennio e con un mocio in mano in Joy. E con un calice di champagne mentre scavalcava le prime file di poltroncine del Dolby Theater, fregandosene dell'etichetta. Come si fa a non amarla?

Il suo Royal Wedding, nel 2011, è stato uno degli eventi di culto del decennio. Sposando William ha dato una sonora mazzata alla Corona britannica, già messa pericolosamente a repentaglio da altre donne orgogliosamente incapaci di abbassare la testa, Diana inclusa. Ci ha conquistate a suon di abitini da poche sterline che possiamo permetterci anche noi umane e rotture del protocollo reale.

L'attivista pakistana Malala Yousafzai dal 2014 è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace della storia. Nel 2012, a 11 anni è sopravvissuta all'attacco dei Talebani che l'hanno presa personalmente di mira, sparandole alla testa mentre tornava da scuola.

Da leggere:Io sono Malala (Garzanti, 2013)

La prima donna di sempre al timone della maison Dior, dal 2016, è stata definita l'italiana sul trono di Francia. Ci ha regalato una delle linee di accessori più iconiche del decennio, la borchiatissima Rockstud di Valentino, e ha portato in passerella T-shirt statement che vorremmo indossare ogni giorno (una su tutte: “We Should All Be Feminist” di Chimamanda Ngozi Adichie).

L'account di Instagram @sussexroyal, che condivide con suo marito Harry, è entrato nel Guinness dei Primati per aver ha raggiunto un milione di follower in poco più di cinque ore. Peccato che Jennifer Aniston gliel'abbia strappato pubblicando il selfie assieme al cast di Friends al gran completo. (Sorry Jen, tu sei stata la star di tre decenni fa, largo alle giovani!). Con le sue Veja vegane ai piedi ha reso pop la nuova monarchia, infischiandosene di Elisabetta e dei suoi completini pastello.

Astrosamantha ci ha fatto sognare tra il 2014 e il 2015 quando è stata per 199 giorni nello spazio sulla ISS per la missione Futura. Da Trento fino in orbita, ci ha regalato uno sguardo inedito sul nostro pianeta, raccontandoci le sue bellezze e le sue ferite. Al su attivo ha anche due medaglie al merito della Repubblica Italiana, due lauree honoris causa e una Barbie ispirata a lei. Da leggere: Diario di un'apprendista astronauta (La nave di Teseo, 2018)

Taylor Swift ha vinto il Woman of the Decade Award elargito da Billboard Women in Music, per aver definito con la sua musica i dieci anni che stanno per concludersi. Ne aveva 16 quando ha iniziato e tra dischi di diamante e di platino in ogni angolo del globo, tour mondiali e un social network tutto suo (con una propria valuta!) è una delle artiste più iconiche degli anni Dieci.

Da vedere: al Sundance Festival 2020 verrà presentato in anteprima Miss Americana il documentario sulla sua vita.