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Sardine, uno degli organizzatori scrive a Matteo Salvini: "Nibras è italiana e da due settimane riceve minacce a causa sua"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Le Sardine si schierano in difesa di Nibras Asfa, la ragazza musulmana di origine palestinese che, intervenuta nel flash mob di piazza San Giovanni, a Roma, ha imitato Giorgia Meloni nel tormentone “Io sono Giorgia…” per chiedere pari diritti per stranieri e persone di religione diversa da quella cristiana. Il movimento ha così deciso di partire al contrattacco nei confronti di Matteo Salvini che, nei giorni scorsi, in risposta alle immagini dalla piazza aveva risposto: “E io sono Matteo, sono cristiano, sono figlio di mia mamma che si chiama Silvana e di mio papà che si chiama Ettore, spero di non dare fastidio a nessuno”, con il suo staff che aveva prontamente creato un meme ad hoc in cui si definiva la Sardina “asfaltata”. “Senatore Matteo Salvini, creare un clima sociale in cui una donna non si sente libera non è cristiano. Nibras è italiana e da due settimane riceve minacce indicibili con numeri da record, così, per divertirsi, che lei ha stimolato e fomentato”, gli ha risposto Lorenzo Donnoli, uno dei volti del movimento antipopulista nato a Bologna.

Lo stesso attivista, nel post pubblicato sul proprio profilo Facebook, ha poi continuato spiegando che “i cristiani amano e aiutano il prossimo, utilizzano comprensione e l’altra guancia, i cristiani che vivono davvero la fede. Per ora le uniche cose che ha asfaltato, senatore Salvini, le ricordo essere: i diritti degli operai, sempre meno tutelati per colpa delle sue leggi; la possibilità di riutilizzare i beni confiscati alle mafie, che ora se li ricomprano allegramente e che dovrebbero tornare alla comunità; il sorriso di milioni di donne e di uomini che hanno il difetto di non condividere con lei sesso, orientamento religioso, sessuale o politico e che affrontano, ogni giorno, violenze verbali e fisiche in costante aumento. Ha asfaltato anche la possibilità di avere un confronto libero, privo di insulti e parole che richiamino all’aggressività”.

Poi, dopo aver dichiarato che l’ex ministro dell’Interno ha, a suo dire, passato il suo tempo a “raccontar fandonie e prendere in giro” i cittadini calabresi, continua la sua invettiva: “Può dirsi cristiano colui che sceglie, con una platea di milioni di seguaci, di esporre alla gogna mediatica chi la pensa diversamente? Addirittura una ragazza che leggeva l’articolo 3 della nostra Costituzione e il ragazzo autistico che l’ha invitata sul palco di Roma? Non faccia il furbo, senatore, lo sa bene cosa significa pubblicare sulla sua pagina la mia faccia e quella di Nibras: lo ha già fatto a Mattia, a Jasmine e a troppe donne. Si dovrebbe rileggere la risposta di Jasmine. Significa dare un grosso contributo a mettere in pericolo la tranquillità e la libertà delle persone che non la pensano come lei. Legga i commenti pubblici dei suoi fan sotto ai suoi post, sono già una rappresentazione sufficiente, seppur parziale, degli insulti che una cittadina italiana ed il ragazzo al suo fianco (autistico) stanno subendo”.

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