Bambini, Unicef: "Con il 2019 si conclude un ‘decennio letale, oltre 45 violazioni gravi al giorno negli ultimi 10 anni"
ROMA - Il 2019 è stato un anno terribile per i bambini che si sono trovati a vivere tra bombardamenti, mine sotterate, mortai, ordigni esplosivi improvvisati, attacchi missilistici, bombe a grappolo e attacchi d'artiglieria. Rispetto a quando è stata adottata la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nel 1989, oggi il numero di Paesi in conflitto armato è più alto. Il mondo è infiammato da decine di focolai di guerra e da guerre vere e proprie, mentre aumenta il numero dei bambini costretti a fuggire dalle proprie case, oppure uccisi e feriti.Quarantacinque violazioni al giorno. Henrietta Fore, direttore generale dell’UNICEF: “Per ogni atto di violenza contro i bambini che finisce sulle prime pagine dei giornali e genera sdegno, ce ne sono molti di più che non vengono segnalati”. Dall’inizio del decennio, le Nazioni Unite hanno verificato oltre 170mila violazioni gravi contro i bambini in zone di conflitto, oltre 45 violazioni ogni giorno negli ultimi 10 anni.L’inverno 2019. Durante la prima metà dell’anno, L'ONU ha verificato oltre 10mila violazioni contro i bambini, anche se i numeri reali potrebbero essere molto più alti. - Gennaio: in Siria, violenze, sfollamenti e condizioni climatiche invernali estremamente dure uccidono almeno 32 bambini.- Febbraio: iniziano gli attacchi violenti contro i centri di cura per l’ebola nella Repubblica Democratica del Congo orientale (continuati per tutto l’anno).- La primavera 2019. Marzo: oltre 150 persone, fra cui 85 bambini, vengono uccisi durante un attacco da parte di un gruppo armato al villaggio di Ogossagou, nella regione Mopti del Mali centrale; altri 24 muoiono in un attacco a Sobane-Kou.- Aprile: 14 bambini muoiono e altri 16 restano gravemente feriti in un’esplosione vicino a due scuole a Sana’a, in Yemen, dove una scuola su 5 non può più essere utilizzata come diretto risultato del conflitto.- Maggio. L’Unicef chiede ai Governi di far tornare nei loro paesi d’origine i bambini abbandonati nei campi o nei centri di detenzione nel nordest della Siria. Circa 28mila bambini da oltre 60 paesi diversi, fra cui circa 20mila dall’Iraq, restano bloccati nel nordest del Paese. Nello stesso mese, in Myanmar, uccisioni e ferimenti di bambini con l’aumento delle violenze nello stato Rakhine.L’estate 2019. Giugno, in Nigeria, tre bambini vengono usati per detonare esplosivi ed uccidere trenta persone (più 48 feriti) riunite in un centro comunitario per vedere le partite di calcio a Konduga, nello Stato di Borno. In Sudan, nelle prime due settimane di giugno, 19 bimbi uccisi e 49 feriti.- Luglio: un’esplosione danneggia una scuola di Kabul, decine di bambini feriti. Nel Sud Sudan, 32 bambini vengono rilasciati da gruppi armati di opposizione, ma l’Unicef stima che migliaia siano ancora utilizzati da forze e gruppi armati nel paese.- Agosto. In un solo fine settimana, bombardamenti aerei uccidono in Siria 44 civili, tra cui 16 bambini e 12 donne.- L’autunno 2019. Settembre. Yemen, l’Unicef lancia l’allarme: due milioni di bambini non vanno a scuola, circa la metà ha abbandonato dopo l’inizio del conflitto nel 2015.- Ottobre. Siria nordorientale, cinque bambini vengono uccisi ed altri 26 feriti: sale a 675 il numero dei minori uccisi nei primi 9 mesi dell’anno (più 324 feriti).Inverno 2019. Novembre. Camerun, 855mila bambini sono fuori dalle scuole da tre anni, nelle regioni nordoccidentali e sudoccidentali, 59mila sono gli adolescenti sfollati.- Dicembre. Cinque bimbi vengono uccisi da un uomo armato dentro un luogo di culto, in Burkina Faso. In Ucraina orientale, dove circa 500mila bambini sono colpiti da conflitti, l’Unicef registra 36 attacchi sulle scuole, fra cui una scuola danneggiata 15 volte. In Afghanistan, 9 bambini al giorno sono stati uccisi o mutilati nei primi nove mesi del 2019.L’augurio 2020. A tutte le parti in conflitto, l’Unicef chiede di rispettare il diritto internazionale umanitario: stop alle violenze contro i bambini, basta prendere di mira le infrastrutture civili, come scuole, ospedali e d acquedotti.
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Carlo VerdelliABBONATI A REPUBBLICA- Protagonisti: