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EXPO, il Senegal cresce con il contributo di donne e tecnologie “Made in Italy”

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

imageGreen Cross con le donne per la sicurezza alimentare FOTO DI SIMONE FRATTINI

MILANO EXPO – A Expo Milano il Senegal ha presentato oggi le sue sfide per crescere, tra più diritti alle donne e nuove tecnologie “Made in Italy” applicate all’agricolura. Ad aprire le cerimonie ufficiali del National Day del Senegal all’esposizione di Milano è stato il ministro del Commercio e delle Piccole e Medie Imprese, Alioune Sarr, che si è detto “convinto che Expo Milano 2015 offrirà a tutti i Paesi partecipanti, e in particolare al Senegal, l’opportunità di far conoscere meglio le proprie attività ed iniziative legate alle tematiche dell’esposizione universale, condividendo esperienze in uno spirito di partnership universale e fraternità umana”. All’evento hanno partecipato Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino.

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(Foto Expo 2015 – Daniele Mascolo)

“Un elemento chiave del modello di sviluppo del Senegal è il ruolo centrale della donna – ha dichiarato Andrea Olivero – in perfetta coerenza con l’importante progetto Women for Expo, che per la prima volta mette al centro di un’esposizione e universale la cultura femminile”.

“Per il nostro governo l’agricoltura è un fattore vitale per la crescita economica del Paese – ha spiegato poi Alioune Sarr –, con misure importanti che hanno creato molti posti di lavoro e ridotto notevolmente la povertà, in particolare nei luoghi rurali. Ecco perché il Senegal ha scelto, per la partecipazione a Expo Milano 2015, il tema ‘Produrre, nutrire e proteggere: le sfide della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile in Senegal’”. Dopo la cerimonia ufficiale, celebrata ai i ritmi incalzanti del Balletto Nazionale senegalese La Linguère, la delegazione africana ha fatto tappa a Palazzo Italia, per la visita e il pranzo ufficiale. Il National Day del Senegal è proseguito poi con un convegno sulla sicurezza alimentare nel Paese africano.

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Alioune Sarr (foto Expo 2015 – Daniele Mascolo)

Il padiglione senegalese a Expo, ubicato all’interno del Cluster delle Zone Aride, ha come simbolo il baobab, uno degli alberi più imponenti del mondo che garantisce nutrimento e protezione a migliaia di persone. Nell’area espositiva è possibile assaggiare i prodotti tipici della cucina locale a base di miglio, mais, riso e papaya. Il visitatore ha inoltre la possibilità di conoscere le aree marine protette del Senegal, una terra affascinante ma che presenta anche condizioni ambientali sfavorevoli. Degrado del suolo, cambiamento climatico, scarsità di acqua e aumento demografico sono tra le minacce principali che il Paese africano deve affrontare per raggiungere l’autosufficienza alimentare e contrastare la povertà.  A questo fine il Senegal ha messo in atto consistenti sforzi per sviluppare il settore agricolo e innovazioni nel settore ittico.

Il Senegal è un Paese di tradizionale priorità per la Cooperazione italiana in Africa Occidentale e ha beneficiato, dal 1985, di oltre 292 milioni di euro a dono e 129 milioni di euro a credito d’aiuto. Gli aiuti della Cooperazione italiana, fino al 2010, sono stati concentrati principalmente nel settore della lotta alla siccità ed alla desertificazione, dello sviluppo rurale e dello sviluppo sociale, con una forte attenzione alla tutela dei diritti delle donne e dei minori. Il nuovo programma Paese Italia-Senegal 2014-2016 prevede finanziamenti per 45 milioni di euro, di cui 30 milioni di euro a credito e 15 milioni di euro a dono, destinati all’agricoltura, sviluppo privato e economico locale, ma anche alla protezione sociale, uguaglianza di genere ed educazione. Tra i progetti promossi dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione  italiano con l’appoggio dell’ ENEA, c’è il progetto FREDDAS, che ha fornito al Senegal nuovi impianti fotovoltaici e pompe ad alta efficienza che irrigano i campi, con il risultato di una resa agricola più che triplicata, un consumo idrico abbattuto del 70 percento e il costo dell’energia elettrica dimezzato. (FM, 22 luglio 2015)

 

 

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