Intervista a Vishakha Singh, attriceBollywood impegnata diritti donne
Da piccola era presa in giro perché era considerata troppo scura, ora Vishakha Singh è una star di Bollywood e con la campagna 'Dark Is Beautiful' ribadisce che ogni sfumatura è bellissima. L'intervista.
Vishakha Singh, due occhi scuri e profondi, è la stella indiscussa di Bollywood, la mecca del cinema indiano. L’attrice ventottenne è in Italia per partecipare, come giurato internazionale, alla XIII edizione di MoliseCinema. Versatile e poliedrica, è anche produttrice di successo e scrittrice di libri per bambini. Scoperta dal regista Ashutosh Gowarikar (C’era una volta in India, nomination all’Oscar 2002 come miglior film straniero) e lanciata col film Khelein Uhm Jee Jaan Sey, grazie al quale ha ricevuto nel 2011 una nomination come migliore attrice agli Stardust Awards. Letteradonna.itintervista la bellissima Vishakha, praticamente l’equivalente indiano della talentuosa Meryl Streep, che sogna una carriera da comica e svela: «Ho Charlie Chaplin nascosto dentro di me». Non solo cinema, per l’attrice c’è anche l’impegno in difesa dei diritti delle donne: sostiene la campagna Dark Is Beautiful, contro la discriminazione in base al colore della pelle e lotta con passione per i diritti della comunità LGBT.
DOMANDA: Come è iniziata la sua carriera di attrice? RISPOSTA: È stato il destino. Dopo la laurea in Economia ho iniziato a ricevere offerte per recitare.D: Si aspettava di diventare una delle attrici più famose dell’industria cinematografica indiana?R: L’industria cinematografica indiana è impressionante. Ci sono star molto più famose di me e tante attrici con grande talento. Ho comunque successo all’interno di un certo genere di film, ma la cosa più importante è che sono rispettata ed è quello che apprezzo di più. Sapevo che recitare mi avrebbe fatta diventare un personaggio pubblico, ma non mi lascio influenzare da questo. Si tratta sempre di un settore difficile. Un minuto sei in alto e subito dopo non lo sei più. Apprezzo quel poco che ho raggiunto e non penso troppo alla celebrità.D: È l’ospite internazionale della giuria internazionale di tredicesima edizione del festival Molisecinema 2015, come sono i film in gara?R: Ci sono alcuni film tra i migliori che abbia mai visto. Sarà difficile scegliere i vincitori.D: La sezione retrospettiva del Festival è dedicata quest’anno al cinema di Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali italiani. Lo conosceva?R: Sì, ho sentito parlare di Pasolini, ma non ha mai avuto l’occasione di vedere i suoi film. Sono contenta di avere finalmente l’opportunità di ammirare alcuni suoi lavori.D: Segue la cinematografia italiana, chi è il suo attore e regista preferito del presente e del passato?R: Purtroppo no. In India guardiamo film indiani e tante pellicole che provengono da Hollywood. Per questo non ho mai avuto la possibilità di vedere film italiani. Le uniche attrici che conosco sono Sophia Loren e Monica Bellucci. Comunque ho visto La Dolce Vita di Federico Fellini e La grande bellezza di Paolo Sorrentino.D: Il legame di MoliseCinema con il territorio è sempre più stretto. Lo è anche per lei e la sua terra?R: L’industria cinematografica indiana è il riflesso della società indiana. Il nostro è un legame culturale. Siamo profondamente legati alle storie raccontate nei nostri film.
D: È stata consacrata da Ashutosh Gowarikar con il film Khelein Hum Jee Jaan Sey dove interpreta Pritilata, una giovane combattente per il movimento d’indipendenza indiano del 1930. Nella vita sembra assomigliare molto al suo personaggio, sbaglio?R: Grazie mille, lo prendo come un complimento. Non molte persone sanno che in comune con questa martire ho anche il compleanno che è il 5 maggio. Credo sinceramente che fosse il mio destino interpretare quel ruolo. E’ stato davvero un onore. Ho vissuto con quel personaggio per un anno e ha cambiato la mia vita. La mia percezione della vecchia generazione è cambiata. Ho apprezzato le lotte che Pritilata ha dovuto affrontare per la nostra libertà. Una libertà che troppo volte diamo per scontata.D: Ha recitato In Fukrey, commedia campione d’incassi, in quale genere si sente più a suo agio?R: Amo recitare nelle commedie. Anche in Fukrey ho interpretato un ruolo serioso. In realtà nel film ero l’unico personaggio sano di mente. I ruoli intensi mi vengono molto naturali. Tuttavia, non molte persone sanno che in realtà nascosto dentro di me ho Charlie Chaplin. Se fosse stato per me, sarei diventata una comica.D: In Kanna Laddu Thinna Aasaiya è corteggiata da tre amici che perdono la testa per lei. Come riesce a essere così irresistibile?R: Il merito va tutto al mio regista, Mani. In realtà nel film sono una semplice ragazza di provincia e solamente nel sogno appaio come una femme fatale. Ma nella vita reale, mi sento molto a disagio ad essere sexy.D: Lotta contro ogni forma di ingiustizia, di razzismo e discriminazione. Ha partecipato alla campagna Dark Is Beautiful e si impegna per i diritti della comunità LGBT. Ci parla di queste due iniziative?R: Sono stato contattata nel 2013 per la campagna Dark Is Beautiful e ho subito accettato. In India siamo ossessionati dalla pelle chiara. Probabilmente questo deriva dal fatto che siamo stati governati dagli inglesi. La pelle bianca è diventata simbolo di superiorità e ancora oggi stiamo combattendo questa idea. Quando ero piccola mi hanno preso in giro perché ero scura e questo mi feriva. Gli unici che mi hanno detto che ero piuttosto carina sono stati i miei genitori. Mi hanno fatto capire quanto volubile sia la bellezza. Solo quando sono diventata un’adolescente ho capito chi fossi e a 17 anni ho buttato via tutte le mie creme. È questa stessa fiducia che desidero condividere con le persone che non si sentono belle a causa del colore della pelle. La campagna Dark Is Beautiful non è contro la pelle chiara. Si comunica solo che ogni sfumatura di colore della pelle è bella e che non dobbiamo cercare l’approvazione da parte di chiunque. Ho un sacco di amici che sono gay, lesbiche e transessuali. Ho visto da vicino la loro angoscia nel tentativo di adattarsi e vivere una vita normale. Quindi cerco di essere vicina ai miei amici, in ogni modo possibile, sostenendo queste cause.
D: In patria combatte in prima persona per difesa delle donne nelle questioni relative a infanticidio, istruzione, stupro e parità di retribuzione. Come è la situazione mondiale e indiana per le donne?R: Oggi per tante ragioni «femminismo» e «femministe» sono considerate brutte parole. Da sempre le donne sono state maltrattate ma l’ultimo secolo ha assistito a grandi progressi per il genere femminile in tutto il mondo e anche in India. Purtroppo l’uomo indiano non è stato in grado di tenere il passo con la crescita della donna indiana. Stiamo ancora combattendo battaglie come l‘infanticidio femminile, uccisioni per la dote e stupri ma i numeri sono in calo. Sia il governo che il primo ministro si sono attivati e lo stesso signor Modi si è dato da fare per mettere in evidenza i problemi di sicurezza delle donne con iniziative come #SelfieWithDaughters per far crescere il fattore orgoglio delle bambine. Molti nuovi programmi educativi incentivano l’istruzione per le donne. Ogni anno, in molte scuole e Università, i risultati degli esami scolastici delle ragazze sono migliori di quello dei ragazzi. Per quanto riguarda la parità di retribuzione, purtroppo, la battaglia è ancora lunga!D: Vishakha Singh è anche produttrice e co-produttrice, cosa sta seguendo in questo momento?R: Ora sto lavorando nelle primissime fasi della pre-produzione di un documentario e di un film. Attualmente sto girando due pellicole, una nel Sud dell’India e una produzione di Bollywood. Mentre entro la fine dell’anno usciranno altre due film.D: Grazie ad una laurea in economia aziendale lavora part-time come venture capitalist nella società londinese di suo padre, meglio la scrivania o il palco?R: Difficile dare una risposta. Direi che la recitazione è più rilassante e mi sento più coccolata. Mentre quando sono in compagnia di mio padre, sto sempre in giro e devo dimenticare di essere un’attrice. Amo entrambi i ruoli, forse è per questo che sono così equilibrata.D: Scrive racconti per bambini che pubblicherà presto e sta per lanciare un’app legata al mondo dela moda. Come sono nati questi progetti?R: Ho raccontato delle storie di fantasia a mia nipote quando aveva 3-6 anni e ho capito che ero brava a inventare racconti per i bambini. Li amo tantissimo e spero di pubblicare presto il mio libro. Riguardo all’app, non posso dire ancora molto ma combinerà divertimento/Media e intrattenimento.