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Papa Francesco al Congresso cita Dorothy Day, la pasionaria cattolica che si pentì dell'aborto e si oppose al sesso libero nel '68

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Papa Francesco inserisce una donna nel pantheon dei personaggi che hanno reso grande l'America in termini spirituali.

Nel discorso al Congresso di Washington, il pontefice in visita negli Stati Uniti, ricorda coloro che "sono stati capaci con duro lavoro e sacrificio personale – alcuni a costo della propria vita – di costruire un futuro migliore. Hanno dato forma a valori fondamentali che resteranno per sempre nello spirito del popolo americano".

Tra questi Bergoglio nomina Dorothy Day, figura di spicco del cattolicesimo sociale statunitense che ha coperto l'intero Novecento, prima come attivista anarchica e pasionaria dei diritti delle donne, e poi come ardente cristiana convertita in lotta per i poveri e l'uguaglianza sociale con la fondazione nel 1933 del "Catholic Worker Movement", il movimento dei lavoratori cattolici.

Day è anche ricordata per aver cambiato radicalmente idea sulla liberazione sessuale delle donne: in gioventù predicava la parità di genere e l'indipendenza femminile che doveva passare anche attraverso il controllo delle nascite - erano gli anni '20 e i suoi discorsi erano certamente all'avanguardia. Poi, annotano i biografi, l'esperienza drammatica di un aborto illegale tramite un dottore "sporco e furtivo" mutò radicalmente il percorso della sua vita, tanto che negli anni '60 e '70 si scagliò spesso contro il sesso libero e le esperienze precoci dei giovani americani.

Nel 1974, quando la Suprema Corte legalizzò l'interruzione volontaria di gravidanza, firmò una lettera pubblica per condannare quella decisione dei giudici:

"Rifiutiamo categoricamente la posizione della Suprema Corte secondo la quale l'aborto è una questione esclusivamente privata tra la donna che potrebbe diventare madre e il suo medico. Protestiamo contro la logica e probabilmente inevitabile diffusione di una pratica che, sebbene abbia origine da un contesto personale, è presto diventata una politica sociale che coinvolge cliniche finanziate dalle casse pubbliche".

Proprio l'aborto, scelto quando era ancora una ragazza, rimane uno dei punti più controversi nella sua canonizzazione. Morta nell'80 dopo aver passato l'intera esistenza in difesa dei senzatetto e delle persone che non avevano nulla, nell'83 fu proposta la sua beatificazione. Nel 2000 il cardinale di New York, John O' Connor, ha deciso di appoggiare il percorso verso la santificazione scrivendo: "Si pentì dell'aborto ogni giorno della sua vita".

Dice papa Francesco:

In questi tempi in cui le preoccupazioni sociali sono così importanti, non posso mancare di menzionare la serva di Dio Dorothy Day, che ha fondato il Catholic Worker Movement. Il suo impegno sociale, la sua passione per la giustizia e per la causa degli oppressi, erano ispirati dal Vangelo, dalla sua fede e dall’esempio dei santi.

Gli altri tre "grandi americani" sono Abraham Lincoln, il presidente degli Stati Uniti che abolì la schiavitù e del quale ricorrono i 150 anni dalla morte; Martin Luther King, il paladino dei diritti dei neri; Thomas Merton, monaco trappista autore di numerosi libri tra i quali "Nessun uomo è un'isola" (1955). Per il papa si tratta di paladini dell'amore per il prossimo, dell'avanzamento sociale e dell'incarnazione dei principii del Vangelo.

Ecco perché esorta all'abolizione della pena di morte, una battaglia che ancora non si è conclusa. Così come cita Dorothy Day quando discute della difesa della vita "in ogni fase del suo sviluppo":

La Regola d’Oro ci mette anche di fronte alla nostra responsabilità di proteggere e difendere la vita umana in ogni fase del suo sviluppo. Questa convinzione mi ha portato, fin dall’inizio del mio ministero, a sostenere a vari livelli l’abolizione globale della pena di morte. Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità, e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini.

Guarda anche: Papa Francesco: "Non dobbiamo avere paura degli stranieri perché anche noi siamo stati stranieri"

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