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Hillary Clinton contro il Presidente cinese Xi: "Senza pudore"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Hillary Clinton, su Twitter, critica la scelta di affidare la presidenza del summit sull'eguaglianza di genere alla Cina. La replica del Global Times: "Parli come Trump"

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A Washington, i colloqui tra il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e quello della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping, si sono appena conclusi tra alti e bassi. L'accordo sul clima è stato senz'altro un passaggio positivo, ma su altri temi, come il Mar della Cina, il cyberspazio e i diritti umani non si sono registrati grossi passi in avanti.

Ma a tenere banco nelle ultime ore sono i diritti delle donne, tanto che la favorita per le elezioni presidenziali Usa 2016, Hillary Clinton, ha innescato una dura polemica con Pechino. L'ex segretario di Stato, ieri, ha scelto Twitter per lanciare il suo atto di accusa contro il Presidente cinese, e lo ha fatto con un linguaggio molto schietto: "Xi che partecipa a un meeting delle Nazioni Unite sui diritti delle donne e poi perseguita le femministe? Senza vergogna“.

Clinton si riferisce al summit sull'eguaglianza di genere che è stato presieduto da Xi presso la 70esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, in occasione del ventesimo anniversario della conferenza di Pechino. A molti è parso del tutto fuori luogo che il leader della Repubblica Popolare presenziasse a questo appuntamento, visto che la condizione femminile nel suo paese patisce ancora una certa arretratezza. E probabilmente la candidata alla Casa Bianca pensa ancora al caso delle 5 femministe cinesi arrestate a marzo (poi liberate su cauzione) mentre facevano propaganda contro la violenza sessuale.

D'altro canto, segnaliamo che l'affondo della Clinton non è stato isolato. Anche Samantha Power non ha perso occasione per attaccare Xi. Rispetto alle promesse del politico cinese di voler dare più potere alle donne e al suo annuncio di una donazione di 10 milioni di dollari alla U.N. Women, l'ambasciatrice americana all'Onu ha replicato: "Se si vuole dare potere alle donne, basta non imprigionarle sulla base delle loro opinioni o credenze".

Di certo, aggiungiamo noi, di indignazione da parte degli Stati Uniti per la nomina dell'ambasciatore dell'Arabia Saudita, Faisal bin Hassan Trad, a capo del Consiglio per i diritti umani dell’Onu nel 2016, non ce n'è stata. Ma si sa che con gli alleati si tende sempre ad avere un occhio di riguardo.

In ogni caso, la stampa di Pechino non ha gradito l'intervento della Clinton. Il Global Times, quotidiano prodotto dal giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese, il Quotidiano del Popolo, ha dedicato un editoriale alla faccenda, in cui non risparmia accuse accuse all'ex segretario di Stato.

Il giornale non entra nel merito dei diritti delle donne, ma afferma che la ex first-lady, temendo l'ascesa di Donald Trump nei sondaggi per le presidenziali, avrebbe incominciato anche lei, come il competitor repubblicano, ad attaccare la Cina per convenienza. Ricordiamo, a tale proposito, che il magnate americano ha recentemente dichiarato che la Repubblica Popolare ruba posti di lavoro agli Stati Uniti e ha chiesto l’ annullamento di una cena di Stato per il Presidente Xi.

Dunque, secondo il Global Times, Clinton si sarebbe messa ad inseguire Trump "bocca larga". Ed ha aggiunto: "Hillary era un avvocato, l'ex padrona di casa della Casa Bianca, e anche un leader di alto livello nella passata amministrazione. E' un peccato che ora l'ex first lady abbia gettato via la sua decenza e la sua reputazione solo per guadagnare qualche punto nelle elezioni".

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