In Iran il calcio fa miracoli: gli uomini scendono in campo per i diritti delle donne
Quando scendono in campo, non occorre sapere il colore della loro maglia. Le iraniane le riconosci perché hanno i calzoni lunghi e il velo in testa. Ma anche perché palleggiano e fanno goal come se fosse una danza acrobatica. Un modo di giocare a calcio che incanta gli uomini e fa il giro del web, al pari delle prodezze di Messi. E questo forse le salverà.
Ma facciamo un salto indietro. In Iran una legge (non scritta eppure rispettatissima) vieta alle donne di andare allo stadio. Le iraniane, però, sono matte per il calcio e fanno di tutto per aggirare il divieto. Persino travestirsi da uomo, come raccontava anni fa il regista (oggi incarcerato) Jafar Panahi nell’esilarante film Offside.
A giugno scorso, il divieto di ingresso allo stadio è stato abolito per la pallavolo e la pallacanestro, ma resta per il calcio. Che, a dirla tutta, è considerato “pericoloso” anche per gli uomini, in quanto “religione” in competizione con quella ufficiale. Tanto che gli ultimi mondiali non sono stati trasmessi né al cinema né in alcun luogo pubblico.
In un simile contesto, la straordinaria bravura delle giocatrici della nazionale di calcetto è una bomba a orologeria. Due settimana fa, in Malesia, hanno vinto un importante torneo. E ce l’hanno fatta benché il loro capitano non abbia potuto giocare. Suo marito, cronista sportivo, non le ha accordato il permesso di uscire dal Paese (doveva accompagnare il figlio il primo giorno di scuola, si dice). Una vicenda che era passata in sordina. Finché le 5 non hanno fatto il capolavoro e, tornate in patria, hanno dedicato la coppa al loro capitano.
A questo punto, a scendere in campo sono stati gli uomini, incantati dai passaggi e dagli schemi di gioco della nazionale femminile. Si sono costituiti in un’associazione di mariti e da oggi lotteranno per abolire la legge che garantisce loro il potere decisionale sulle mogli.
Questa è la parte della storia che preferisco: affinché ogni forma di discriminazione contro le donne abbia fine, devono volerlo fortemente anche gli uomini. E dimostrarlo.