Stampa

Abusi a Colonia, le parole non sconfiggono la barbarie - Parlamento europeo 5 Stelle Europa - MoVimento 5 Stelle Parlamento Europeo

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Le donne vanno rispettate tutti i giorni. Non serve a nulla indignarsi e urlare la propria rabbia solo quando avvengono vergognosi fatti come a Colonia la notte di Capodanno. La rete criminale che ha molestato e, in alcuni casi stuprato, decine di donne ha agito con le stesse modalità anche in altre città tedesche, a Düsseldorf e Amburgo. Perché? Queste violenze simultanee e coordinate sono paragonabili a quelle che milioni di donne subiscono ogni giorno lontano dai riflettori dei media, ne sono il frutto. Secondo i dati ISTAT quasi 7 milioni di donne italiane hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Le società patriarcali credono la donna sia inferiore, il suo corpo un oggetto dell'uomo. In molti Stati islamici, poi, la donna vive in un corpo sociale parallelo e inferiore a quello degli uomini. Le scuole, gli uffici, gli ospedali, i luoghi di preghiera, tutto è diverso e separato. La donna è considerata un alieno.

In Europa la donna non è più considerata un alieno. Ha lottato, conquistato, ottenuto diritti fondamentali. La società europea dovrebbe trasmettere queste conquiste, che sono valori di umanità e civiltà, a chi non li possiede. E invece i migranti sono abbandonati al loro destino: non c'è nessun progetto di integrazione anzi in molti casi si ripete in forme diverse quella barbarie che hanno subito nel loro Paese d'origine. Il caporalato nel Sud Italia, le baraccopoli nelle periferie nelle grandi città, i ghetti di Bruxelles o di Parigi. Dove lo Stato è assente nasce l'intolleranza.

La Commissione europea è in ritardo scandaloso nell'istituire la giornata europea contro la violenza sulle donne. Non ci sono iniziative culturali, dibattiti, luoghi di confronto, corsi di integrazione linguistica e culturale. L'Europa, inoltre, non ha mai posto la questione della pena di morte e del rispetto dei diritti umani come oggetto di negoziati con gli Stati islamici. Con l'Iran, per esempio, si parla di nucleare e di commercio, ma mai dei diritti delle donne iraniane, che ancora oggi sono vittime dell'orrore della lapidazione.

La portavoce al Parlamento europeo Daniela Aiuto, che fa parte della Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, ha incontrato e ascoltato in questi mesi decine di donne islamiche che chiedono tutti la stessa cosa: libertà e rispetto e non parole. Non stupiamoci di Colonia, lavoriamo affinché non ricapiti più.

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna