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Il Carnevale delle donne«In strada, ma più tese»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Alle sette di sera ragazzi in gruppo si riversano alla spicciolata fuori dalla stazione di fronte al Duomo di Colonia, in mano le bottiglie di birra già aperte. Li aspettano i locali lungo il Reno stracolmi di gente: entra solo chi ha prenotato il biglietto da giorni. Tra i tavoli va in scena l’ordinaria trasgressione del Carnevale, fuori è festa a metà.

La piazza del Duomo che a Capodanno è stata teatro dei furti e delle aggressioni che hanno scioccato la Germania (mille le vittime, oltre 750 i reati denunciati, tra cui 433 casi di molestie sessuali, e 43 persone indagate, in maggioranza giovani migranti marocchini e algerini) è solo un punto di passaggio semivuoto: «È diverso dal solito — dice Sabine, 40enne di Colonia vestita da rana —. Per strada l’atmosfera è tesa. Anch’io mi guardo intorno».

Ieri era la Weiberfastnacht, il «giovedì grasso delle donne» che apre le feste in strada del Carnevale cittadino: un appuntamento atteso per misurare l’onda lunga delle violenze di Capodanno, che nel Paese hanno provocato polemiche sulla difficoltà di integrare i rifugiati, in particolare i gruppi di uomini soli provenienti da Paesi in cui la condizione della donna è più arretrata che in Nord Europa. Durante l’inaugurazione, alle 11 e 11 di mattina, come da tradizione, la borgomastra Henriette Reker non ne ha fatto parola: «So come siamo noi di Colonia: non ci faremo fermare da un po’ di pioggia», si è limitata a dire. E la folla che intorno a lei ballava e cantava in maschera sotto l’acqua bevendo Kölsch (la birra locale), spillata a flusso continuo dalle nove di mattina, sembra darle ragione.

Anche il bilancio della polizia che ha schierato oltre duemila agenti, quasi il doppio degli anni scorsi, è positivo: meno arresti di ubriachi e meno interventi rispetto al 2015. Ci sono però 6 denunce per molestie (una anche di una reporter belga che ha subito gesti osceni da due tedeschi in diretta tv). E c’è meno gente in strada.

Per chi a sera rientra a casa non è solo una questione di cattivo tempo: «C’è più aggressività, anche da parte nostra — spiega Birgit, arrivata da Essen con due amiche —, se vediamo ragazze che parlano con dei neri andiamo subito a chiedere se ci sono problemi. Siamo diventate più diffidenti». Due giovani siriani e un amico curdo che girano intorno alla stazione dicono: «Nessuno ci ha trattato male, ma Capodanno è stata davvero una brutta storia». E molte delle donne uscite a festeggiare in questa Weiberfastnacht lo fanno anche per ricordare la posta in gioco: «Vengo dalla provincia, sono qui perché voglio riaffermare la libertà che ci siamo conquistate», dice Antje, in maschera sul sagrato del Duomo. Le femministe hanno appeso cartelli in tutta Colonia contro la violenza e il razzismo e poi sono andate a festeggiare con gli amici. Torneranno in piazza per i diritti delle donne il 12 marzo.

 

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